treni storici

TRENI STORICI E TRENI TURISTICI

di Ettore Ruggiero

E’ iniziato da poco l’Anno Europeo delle ferrovie. L’iniziativa dell’ Unione Europea mette in luce nel 2021 i vantaggi della ferrovia come mezzo di trasporto sostenibile, intelligente e sicuro.
Il fenomeno delle ferrovie turistiche e dei treni turistici e storici è ormai diffuso a livello mondiale con forme e modalità diverse, accomunate da elementi di sostenibilità economica, ambientale e sociale.
Nell’era del turismo post covid19 in particolare, l’uso del treno come vettore turistico potrebbe diventare un volano di sviluppo locale e turistico per intercettare flussi di visitatori e turisti italiani ed internazionali, che ci auguriamo possano riprendere copiosi nel breve-medio periodo.
Nel nostro paese, dopo l’attuale crisi, la valorizzazione di tale asset potrebbe giocare un ruolo non secondario per la rinascita del settore turistico.
Il fenomeno delle ferrovie turistiche è un fenomeno in crescita. La mobilità ferroviaria è ormai percepita come un importante asset turistico. Anche in Italia, dove il processo è stato più recente come in Inghilterra, la creazione di treni turistici ha avuto inizio dalla passione e la tenacia di associazioni e “amatori” di treni e ferrovie.
La domanda connessa alle ferrovie per turisti cresce, sia nei paesi di più lunga tradizione, sia in Italia, dove negli ultimi anni si sono registrati numeri significativi di fatturato e di indotto.
L’interesse turistico è amplificato da due fattori “moltiplicatori” peraltro in linea con i trend del mercato: il “viaggio” in treno come “esperienza”; l’ “esperienza” da vivere lungo il percorso o nei luoghi da raggiungere (ovvero escursioni, incontri, attività, laboratori, eventi, storie).
La sfida vincente per una destinazione turistica che attiva treni turistici è data dal rendere possibile un’offerta capace di integrare questi due “moltiplicatori”, realizzata secondo un modello di progettazione e di management dei servizi che riduca i rischi dello spontaneismo, dell’estemporaneità e dell’approssimazione.
L’ offerta di treni storici e turistici, è diventata un’opportunità per:
– immergersi nella storia e nel paesaggio;
– scoprire un settore particolare dell’archeologia industriale;
– praticare nuove forme di turismo;
– valorizzare investimenti già sostenuti per la realizzazione di tratte ferroviarie, aperte o sospese o dismesse.
E tale tipo di mobilità lenta si sposa molto bene con le bici, i servizi di noleggio con conducente e di noleggio/uso di mezzi ecologici.
E’ possibile però estendere il concetto di “ferrovia turistica” anche a quelle linee ferroviarie dove non è più possibile introdurre servizi con convogli ferroviari propriamente detti.
Si può salvaguardare il patrimonio ferroviario – binari, stazioni, manufatti e tracciati anche attraverso un nuovo modo di fare turismo e che oggi va tanto di moda all’estero: le ciclo-escursioni con i ferrocicli oppure creando “greenways” per il trekking.
L’analisi delle esperienze condotte nelle diverse regioni italiane relative alla gestione di ferrovie turistiche e dei treni turistici e storici, hanno evidenziato alcuni punti di forza, quali: il ruolo fondamentale dell’associazionismo, promotore di nuove iniziative; la disponibilità delle aziende ferroviarie nel preservare e riattivare il materiale rotabile ( oltre che la manutenzione delle linee); il coinvolgimento degli operatori del territorio e degli enti locali (ovvero un’efficace rapporto pubblico-privato) come fattore critico per il successo delle iniziative e per la costruzione di un’offerta turistica di valore che associa al viaggio lento la fruizione di un paesaggio di rilievo.
Inoltre, sono emerse tutte le criticità date dallo spontaneismo, dall’estemporaneità e dall’approssimazione che hanno caratterizzato alcune iniziative che, per tali limiti, non sono mai decollate nel mercato turistico domestico ed internazionale.
Altresì, si è avuto modo di constatare che le iniziative adeguatamente programmate hanno avuto una grande eco e sono state capaci di avere un seguito tra i “rail fun” sparsi in tutto il mondo.
Tale “nicchia di mercato”, nel tempo, ha coinvolto tutti gli appassionati della mobilità lenta, diventando un target di mercato ben più ampio e significativo per numeri e capacità di spesa.
E’ possibile promuovere iniziative valutando piani di sostenibilità economica, senza fare ricorso a fondi pubblici, considerando soprattutto che la redditività di un treno turistico è data soprattutto dal giro d’affari che crea nei territori, stimabile in circa 2,7 volte quanto speso per la parte ferroviaria.
Infine le esperienze sin qui condotte hanno dimostrato con evidenza, che non esistono ferrovie che attraggono per la sola bellezza del treno storico o del paesaggio attraversato.
E’ fondamentale che la domanda possa incontrare un’offerta caratterizzata dal vivere sia l’esperienza del viaggio in treno, sia le “esperienze” da vivere nel territorio.
Lungo i percorsi, i borghi ed i luoghi attraversati, va organizzata l’accoglienza per il viaggiatore:
strutture per sostare, riposarsi, mangiare e bere, pernottare;
servizi per la mobilità, il trasporto bagagli, ecc.;
servizi di informazione e di assistenza, anche sanitaria.
E poi, vanno proposte: visite, attività, laboratori, esperienze, eventi, in:
attività commerciali, artigianali ed industriali aperte;
attività agricole ed enogastronomiche;
siti di beni storici, musei, terme, siti archeologici e paesaggistici.
La valorizzazione degli asset ferroviari esistenti per fini turistici può essere una carta in più da giocare per lo sviluppo turistico territoriale, in linea con la pianificazione strategica nazionale ed europea e le tendenze del mercato turistico internazionale.
Tale consapevolezza favorirà una nuova stagione di impegno da parte dei protagonisti locali che non potrà prescindere, per il successo delle iniziative, dal modello “bottom up” proposto per costruire un’offerta di treni turistici e di ferrovie turistiche tesa a valorizzare il patrimonio locale e a portare benefici alle comunità coinvolte.