Trasporto aereo e pandemia

TRASPORTO AEREO E PANDEMIA: UNA TESTIMONIANZA DALL’ AEROPORTO DI ZURIGO

di Ferdinando Farba

Trasporto aereo e pandemia 

Ho soggiornato a Zurigo da marzo a maggio 2020, abitando vicino all’ aeroporto di Kloten su una delle rotte di atterraggio con il turno di aerei dalle 5.50 alle 8.20 e/o dalle 20.20 alle 22.50. Dal balcone ho rilevato una discesa ogni 70 secondi, distinguendo a occhio nudo il logo della compagnia. Da metà marzo gli atterraggi si sono sempre piu’ attenuati sino a scomparire del tutto e la mattina, anziché l’ odore del cherosene, si sentiva il profumo dei pascoli con indubbi benefici ecologici e salutisti. Ma questa decrescita di voli non poteva dirsi “felice” in quanto evidenziava una grave situazione ancora oggi non risolta e piu’ volte mi sono recato in aeroporto, a 10 minuti di tram, per verificare gli scenari di persona (foto 1) 

 

Il lockdown a Zurigo Kloten

Kloten è tra i Top 10 aeroporti europei per numero di collegamenti con tutto il mondo, imponente con i suoi tre Terminal, dotato di stazione ferroviaria sotterranea e ben servito da mezzi pubblici e pullman privati. Il 19 marzo 2020 mi recai a visionare il tabellone delle partenze: uno dopo l’ altro parecchi voli venivano annullati (foto 2) e non avrei voluto mettermi nei panni di chi doveva partire. Su oltre 200 partenze, ne erano previste solo 54 (nessuna per l’ Italia) di cui 19 appena annullate. Giorni dopo si era scesi a quota 16 e il 22 aprile restavano solo 4 partenze (foto 3). Quel giorno entro con la mascherina e dopo la disinfezione delle mani, cerco un’ edicola e ne trovo aperte solo 2 su 8. Aperti solo 2 supermercati, una banca, la posta, i fast food per il take away; gli altri numerosi e variegati negozi chiusi e a luci spente. Corridoi e antri deserti, illuminati alle 11.00 da luce solare quando entra (foto 4) e da luce “notturna” nei luoghi piu’ interni (foto 5). Le poche persone incrociate guardano diffidenti tra un silenzio surreale (ognuno è un untore potenziale !) e a un certo punto un carrello di servizio trainato da due persone in grembiule mi ha evocato i Promessi Sposi quando i Monatti trasportano Don Rodrigo al Lazzaretto. Non era piu’ l’ aeroporto frenetico e pieno di vita che ho conosciuto, dove gli abitanti vengono a fare shopping anche la domenica. Ora sembrava di essere in una città fantasma e quando esco mi allontano sperando che il virus (allora se ne sapeva poco !)  sia rimasto al chiuso la dentro. Ma basta salire sul tram che il suo fantasma riappare: un display recita che “le persone con problemi di salute e gli over 60 non dovrebbero trovarsi a bordo”. Per le strade cartelloni ammoniscono “Restate a casa. Per favore. Tutti !” La comunicazione genera sensi di colpa, riservando le sanzioni ai casi piu’ gravi come gli assembramenti. 

 

Il trasporto aereo oggi

Dopo essersi ripreso la scorsa estate in tempi di vacanze e con la speranza che il caldo avesse attenuato od estinto il virus, in autunno il trasporto aereo è regredito essendo spuntata la temuta “seconda ondata” e il 6 gennaio 2021 mi sono nuovamente recato a Kloten. L’ obbligo della mascherina e della disinfezione delle mani, unitamente al numero di partenze scese a quota 16 come un anno fa, mi hanno fatto sentire come il giocatore di Monopoli che è ritornato “in prigione e senza passare dal Via”. La situazione che descrivo è emblematica per comprendere il settore aereo, caratterizzato da aeroporti, gli slot necessari a connetterli e gli aeromobili gestiti dalle Compagnie. Il tutto è un sistema sincronizzato fatto di precisi meccanismi che richiedono una programmazione certa ed anticipata. Il Covid 19 ha mandato in tilt il sistema con restrizioni alternate ad allentamenti da parte di singoli Stati, con improvvisazioni giorno per giorno, in ordine sparso e senza una coordinazione internazionale. La conseguente minore offerta di voli ha afflitto tutta la filiera turistica, coinvolgendo alberghi e strutture ricettive, tour operator impossibilitati a contrattare futuri allotment e release – o a farlo a notevoli rischi – mentre le agenzie di viaggio hanno dedicato piu’ tempo a gestire variazioni e rimborsi che non a emettere nuovi biglietti. La IATA fornisce i dati del 2020, con calo della domanda internazionale del – 75.6% a cui è corrisposta una minore offerta del – 68.1% ed un calo di arrivi del – 48.1%. Le sue previsioni di febbraio u.s. parlano di “un 2021 difficile per le nuove varianti del virus e le restrizioni dei Governi” e “al momento si stima che verrà raggiunto solo il 38% dei livelli del 2019”.

 

Due segnali di fiducia

Nonostante il quadro sinora descritto, apprezziamo due distinti segnali che testimoniano la volontà di reagire ed andare avanti. Il primo è che di fronte all’ aeroporto di Zurigo ha aperto il 5.11.2020 il nuovo Centro Polivalente “The Circle” imponente coi suoi 180.000 mq di superfici espositive con oltre 50 marchi di prestigio per shopping (foto 6 e 7), servizi, arte e cultura, hotel, centro medico diagnostico dell‘  “Unispital” di Zurigo e un grosso parco natura. Dall’ 1.3 u.s. è totalmente aperto, salvo il centro congressi (per le disposizioni anti covid) e sapori e pizza italiana trovano ampio risalto (foto 8 e 9).

Il secondo segnale è che il trasporto aereo si sta mobilitando per la propria ripresa e il 7.3, svegliato alle 6 da alcuni atterraggi, ho piu’ tardi rilevato  oltre 50 partenze da Kloten. Piu’ in generale si stanno testando sempre piu’ voli “Covid free” mentre la IATA sta introducendo il suo “Travel Pass”, un documento riconosciuto in tutto il mondo in cui il Passeggero potrà attestare le proprie vaccinazioni. Man mano che queste aumenteranno, sempre piu’ viaggiatori potranno spostarsi, favorendo gli allentamenti da parte dei governi ed una ritrovata fiducia a viaggiare che incrementerà l’ offerta di voli. La voglia di muoversi è tanta ma dobbiamo pazientare sino a quando lo potremo fare in sicurezza; nel frattempo la parola d’ ordine è “Resilienza e fiducia nel futuro”.