SANTUARIO MADONNA DELLA FONTANA CASALMAGGIORE
di Marina Ambrosecchio
Il Santuario, centro di spiritualità e di devozione mariana tra i tanti della terra lombarda, ha origini oscure che si perdono nei tempi. Sappiamo con sufficiente certezza che l’erezione del Santuario attuale, nelle sue forme belle e dignitose, risale al 1463. Ma già tempo prima, sul luogo esisteva almeno una cappella o un piccolo oratorio, in cui si venerava un’immagine della Beata Vergine, detta dei Bagni. La tradizione parla di un affresco della Madonna allattante il Bambino Gesù, dipinto su un muro e di un pozzo di acqua freschissima cui la gente andava ad attingere acqua. È certo che i fedeli portavano grande devozione a quella antica Immagine e che attribuivano virtù taumaturgiche alla Fonte, perché si immergevano nell’acqua invocando la intercessione di Maria per essere liberati dalle malattie. Il miracolo della guarigione di un cieco dalla nascita che riacquista improvvisamente la vista e che è citato da tutti gli storici, ne è la prova.
Prima del Mille (il documento più antico è dell’879), accanto ad una fonte o pozzo, che serviva ai viandanti per dissetarsi, venne costruita una cappelletta dedicata alla Madonna, per cui la fonte venne chiamata “Pozzo di Santa Maria”.Nel 1320 avvenne, secondo la tradizione, il miracolo di un povero nato cieco che riacquistò la vista bagnandosi con “l’acqua della Madonna”. Venne quindi costruito sul posto, in sostituzione della cappelletta, un primo santuario, poi ampliato e completato nel 1463. Tutte le più nobili e facoltose famiglie concorsero alla costruzione e all’abbellimento del Santuario. Gli stessi Gonzaga, della vicina Sabbioneta, che per alcuni anni furono Signori di Casalmaggiore (1517-1522) vi contribuirono. Ebbero anzi il privilegio di esporre nel Tempio il loro stemma gentilizio, visibile sino al secolo scorso sul terzo arco della navata maggiore, a sinistra. Nei momenti drammatici, di invasioni di truppe mercenarie straniere, di carestia, di siccità, peste, colera, alluvioni del Po, i cittadini hanno trovato nel loro Santuario della Fontana un riferimento sicuro: la certezza che la Madonna li avrebbe salvati e protetti. La Festa Patronale del Santuario è il 25 Marzo.