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LORETO E LA SANTA CASA

di Marina Ambrosecchio

La città di Loreto si è sviluppata intorno alla celebre Basilica che ospita la Santa Casa di Nazareth dove, secondo la tradizione, la Vergine Maria nacque, visse e ricevette l’annuncio della nascita miracolosa di Gesù. Quando nel 1291 i musulmani cacciarono definitivamente i cristiani da Gerusalemme e tentarono poi di riconquistare Nazareth, un gruppo di angeli prese la Casa e, dopo alcune peregrinazioni, la portò in volo fino a Loreto.
Per questo motivo la Madonna di Loreto è venerata come patrona degli aviatori. Gli studi iniziati sin da pochi anni dopo questo evento mettono in luce, senza ombra di dubbio, la provenienza della Casa dalla Palestina, sia per lo stile architettonico che per l’uso di materiali costruttivi, sconosciuti al territorio delle Marche ed invece molto usati all’epoca in Terrasanta. Altre evidenze della terra di origine provengono dai dipinti e dai graffiti, tuttora visibili, che ritraggono Santi della Chiesa Orientale e riportano il passaggio dei pellegrini che sin dall’era di Costantino visitavano la Casa. Inoltre, le dimensioni dell’abitazione coincidono con quelle del “vuoto” rimasto a Nazareth.
Una recente teoria, supportata dal ritrovamento di documenti posteriori al 1294, afferma che il trasferimento fu operato dai principi Angeli Comneno, un ramo della famiglia imperiale di Costantinopoli, che trasportarono le pietre per mezzo di una nave. Questa teoria è oggetto di discussione, principalmente per il fatto che tutti i mattoni della Casa sono ancora saldati nella malta con una tecnica mai usata in Italia, ma che si utilizzava 2000 anni fa in Palestina: questo rende evidente che i crociati avrebbero dovuto fisicamente staccarla e trasportala come un unico blocco.
Entrambe le tesi sono, comunque, concordi sul fatto che la Casa partì da Nazaret nel 1291 e, dopo essere transitata per la Dalmazia, rimanendo per circa tre anni a Tersatto (ora un quartiere della città di Fiume in Croazia), giunse a Loreto la notte del 9 e 10 dicembre del 1294.
Per molti secoli i pellegrini di ogni ceto ed età si mettevano in viaggio per raggiungere la Santa Casa, spesso da terre lontane, verso la cosiddetta Marca di Ancona, come si usava chiamare fino al 1860 il territorio tra i fiumi Esino e Tronto. Venne poi eretta una piccola chiesa circondata da un fortilizio (il primo santuario) per proteggere la Santa Casa. Nel 1469, per iniziativa del vescovo di Recanati Nicolò delle Aste e in seguito con Papa Paolo II, iniziarono i primi lavori di costruzione dell’odierna basilica, dapprima di forme gotiche e successivamente rinascimentali.
I grandi architetti del tempo prestarono la propria opera alla costruzione del santuario: Giuliano da Maiano, Baccio Pontelli, Giuliano da Sangallo; Francesco di Giorgio Martini, Donato Bramante , Andrea Sansovino, Antonio da Sangallo il Giovane ed altri ancora. Nel 1507 con papa Giulio II il santuario venne posto sotto il diretto controllo della Santa Sede.
Nel 1586 Sisto V nominò Loreto a diocesi e gli venne dedicata la statua bronzea, opera di Antonio Calcagni e Tiburzio Vergelli, che è posta in tutta la sua maestosità a fianco dell’ingresso della Basilica. La cupola ottagonale fu opera di Giuliano da Sangallo e venne realizzata negli anni 1499- 1500. La statua della Madonna, di rame sbalzato e dorato, si trova alla sommità del lanternino della cupola. A fianco della candida facciata in pietra d’Istria, completata nel 1587, si innalza l’elegante campanile (1750-55), opera di Luigi Vanvitelli. Salendo un’ampia scalinata e attraversando tre magnifiche porte in bronzo si giunge all’interno della Basilica. La pianta è gotica a tre navate su dodici pilastri, con cappelle laterali e tredici absidi.
Sotto la cupola, la cui calotta è stata dipinta dal pittore Cesare Maccari con le Litanie lauretane e la Storia del Dogma dell’Immacolata (1890-1907), è posizionato il sacello della Santa Casa, rivestito di marmo con statue e rilievi, capolavoro della scultura del Cinquecento. La Cappella dell’Annunciazione fu decorata con affreschi di Federico Zuccari, le sacrestie di San Marco e San Giovanni da Melozzo da Forlì e Luca Signorelli, il soffitto ed il padiglione della Sala del Tesoro dal Pomarancio. L’interno assai suggestivo è meta di pellegrini che giungono da tutto il mondo per pregare, davanti alla statua della Madonna Nera. La Basilica è stata affidata all’ordine dei Padri Cappuccini. Il Museo Pinacoteca della Santa Casa di Loreto, ospitato nel Palazzo Apostolico, conserva dipinti, sculture, arazzi e maioliche provenienti dal Santuario e donati alla Santa Casa nel corso dei secoli. Nella raccolta dei dipinti spiccano le opere della tarda maturità di Lorenzo Lotto, che morì a Loreto nel 1556 ca. Il Tesoro della Santa Casa comprende preziose opere di alta oreficeria, come il crocefisso in argento modellato dal Giambologna.