Libano

LIBANO: LA TERRA DEI CEDRI

di Matteo Prati

Ci sono luoghi al mondo che per la loro storia, per la ricchezza delle vestigia che custodiscono, per le atmosfere ed il fascino che li avvolgono, emanano una suggestione difficile da descrivere. Il Libano è uno di questi! Ho avuto la fortuna di visitarlo la prima volta di recente nel settembre del 2019 e ricordo perfettamente una prima descrizione che ne fece la guida. Paragonò il suo paese alla taboulè, un tipico antipasto libanese, un’insalata composta da vari ingredienti, un mix di pomodoro, cipolla, prezzemolo, cetrioli, bulgur, menta e olio. Ciascun ingrediente, una volta mescolato nell’insalata, conferisce il suo sapore così come le culture e le religioni, che convivono in questa magnifica terra, si intersecano e mescolano caratterizzando un paese unico al mondo. In passato, per lo spiccato senso degli affari dei Libanesi, era soprannominato “la Svizzera del Medio Oriente”. Negli ultimi decenni è stato luogo di guerre civili, bombardamenti e attacchi che lo hanno messo a dura prova. I monumenti ristrutturati raccontano del passato di grandi fasti e ricchezze mentre i palazzi distrutti dalle bombe sono traccia della sofferenza vissuta da questo popolo. Da sempre è considerato un luogo di contrasti, che lo rendono, per certi versi, ancora più affascinante. È un vero e proprio Melting pot di culture, religioni, credenze e gruppi etnici, che si presenta ai viaggiatori in diverse sfaccettature: antiche città, reperti romani, località sciistiche e locali che animano le notti lungo le coste. I suoi paesaggi naturali lasciano senza fiato come la valle di Qadisha, per citare uno dei luoghi più belli, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Nelle valli del Libano si possono ancora ammirare i cedri, pianta simbolo del Paese, che fin dai tempi biblici ricopriva l’intero territorio. È bene precisare che il cedro del Libano non ha nulla a che vedere con l’omonima pianta di agrumi, si tratta di una conifera appartenente alla famiglia dei pini e degli abeti che può raggiungere i 40 metri di altezza e vivere oltre i 3000 anni. Il Libano fu culla delle prime civiltà conosciute e punto di incontro tra Europa ed Asia per diversi millenni. I più antichi insediamenti umani risalgono al 7000 a.C., in particolare a Byblos (considerata la più antica città del mondo abitata con continuità). Nell’antichità il territorio ospitò la civiltà dai Fenici. Successivamente si susseguirono gli Assiri, i Babilonesi, i Persiani ed i Greci, l’Impero Romano, quello bizantino d’Oriente ed infine fu teatro dell’invasione araba. Da allora in poi arabi e cristiani hanno continuato a convivere e spesso a lottare tra loro, fino in tempi relativamente recenti, quando scoppiò la Guerra Civile. L’unicità del Paese risiede nel suo costante ruolo di crocevia e ponte tra il mondo cristiano e quello islamico. Il Libano si estende per circa 10.400 km quadrati, confina a Nord e ad Est con la Siria, a Sud con Israele e si affaccia ad Ovest sul Mar Mediterraneo. Il suo territorio può essere suddiviso in una fascia costiera, nella quale si incontrano le località più affascinanti e ricche dal punto di vista storico, la catena del Monte Libano, con cime alte fino a 3000 metri coperte da nevi perenni, ed infine la fascia orientale, compresa tra le catene del Monte Libano e dell’Antilibano, al confine con la Siria, che comprende la valle della Bekaa, sede di estesi vigneti e della Valle dei Templi di Baalbek.
Beirut è la capitale del Libano, una città affascinante, coinvolgente e stupefacente che non lascia indifferenti. Conosciuta come “la Parigi del Medio Oriente“, è caratterizzata da una storia millenaria di conflitti e invasioni, anche recentissime. Le sue continue ricostruzioni hanno dato vita ad un insediamento di grattacieli moderni in mezzo ai quali si nascondono alcune testimonianze architettoniche sopravvissute, come la Grande Moschea, risalente al terzo millennio a.C., che cadde sotto il controllo assiro, egiziano, babilonese, poi greco e romano, fino ad arrivare al dominio arabo. Nella città passarono gli eserciti dei crociati e nell’Ottocento le truppe francesi. I suoi confini vennero violati da Israele negli anni Ottanta e dalla Siria nel 1990. La guerra civile e la guerra tra Israele ed Hezbollah furono gli ultimi di una serie infinita di conflitti che ferirono profondamente questa città e l’intero Paese. La Place des Martyrs a Downtown è una testimonianza tangibile della devastazione crudele che Beirut ha subito: un quartiere raso al suolo, palazzi ridotti in polvere e una sola statua in ricordo dei martiri posizionata al centro. I suoi abitanti, nonostante gli episodi tragici della storia, sono energici, vitali e aperti e questo contribuisce a rendere ancora più speciale questa città e l’intero paese. Il Libano, non a caso, rappresenta una vera e propria eccezione in tutta l’area del Vicino Oriente arabo, si distingue per la sua multiculturalità. È una città legata alle tradizioni ma allo stesso tempo aperta all’occidente e alla sua mentalità. I giovani di Beirut forse parlano meglio inglese e francese rispetto all’arabo e aspirano ad un tenore di vita più occidentale. Il loro passeggiare sulla bella Corniche, il cenare nei ristoranti all’aperto nel quartiere musulmano di Hamra, l’ascoltare la musica in bar e locali alla moda, nel quartiere cristiano di Ashrafieh sono sicuramente segnali che portano verso questa direzione. Per comprendere Beirut è necessario farsi strada tra i controsensi evidenti di questa città. Visitarla significa viaggiare in un microcosmo, dove una chiesa cristiana si erge accanto a una moschea e dove, attraversato un vicolo trasudante di storia, si finisce, improvvisamente, su un moderno viale pieno di negozi alla moda. Beirut, per contro, esprime anche la fragilità del Libano che soffre di una forte instabilità politica e di una crisi economica che si è aggravata con la pandemia.
Oltre alla meravigliosa capitale tanti sono i luoghi che trasudano storia e che meritano di essere visitati: Tripoli, Biblo, Tiro e Baalbek sono alcuni di questi, ma, dovendone scegliere uno non ho dubbi nel dirvi che il sito di Baalbek è uno di quei luoghi da visitare almeno una volta nella vita, un sito archeologico fra i più importanti del Vicino Oriente, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1984. È imponente, meraviglioso, sorprendente, ma credetemi, non bastano gli aggettivi per descrivere questo sito. Si trova nella valle della Bekaa, a nord-est del Libano, a pochi chilometri dal confine con la Siria. Visitando il sito ti assale l’emozione. Questa antica città libanese serviva da luogo di culto per una triade di divinità e durante l’epoca romana servì per un’importante funzione religiosa con migliaia di pellegrini. Risultava collocata all’incrocio di due strade commerciali ed era conosciuta come Heliopolis, la “città del Sole”, il principale deposito di grano della regione. Ciò che rimane oggi sono le strutture colossali dell’antica città dall’architettura romana imperiale.
Di cose da raccontare di questo meraviglioso Pease ce ne sarebbero tantissime altre… Per alimentare la vostra curiosità e spingervi a partire (quando si potrà) verso questa terra vi riporto una frase del poeta maronita Khalil Gibran che recita “Se il Libano non fosse stato il mio Paese, lo avrei scelto comunque”.

Visita il sito di Matteo Prati – www.travelmp.it