Articolo Irlanda

Irlanda, siti monastici, antichi culti e leggende

di Antonella Riboni

………where the water is clearer than air:
Down we looked: what a garden! O bliss, what a Paradise there!
Towers of a happier time, low down in a rainbow deep
Silent palaces, quiet fields of eternal sleep!

(The voyage of Maeldune, Tennyson A. (founded on an Irish Legend. A.D.700) )

 

E’ l’Irlanda, un’isola con paesaggi naturali spettacolari, vestigia millenarie disseminate nel verde, prati e boschi che si alternano a brughiere, spiagge bianche e scogliere austere, cieli chiari e arcobaleni, laghi blu e infiniti silenzi; un Paese che ancora oggi è a “misura d’uomo” con le sue leggende, le sue magie, i suoi segreti custoditi da monumenti millenari, abbazie, castelli solitari. Accanto a questa Irlanda suggestiva c’è l’Irlanda vivace e chiassosa delle fiere, dei mercati e dei pub dove birra, musica e poesia si mescolano alla cordiale affabilità degli irlandesi, alla loro genuina spontaneità e gioia di vivere.

I numerosi monumenti religiosi rispecchiano la forte credenza introdotta da S. Patrizio nel V sec. e che, grazie ai suoi seguaci, fu portata in tutta l‘isola. L’attività missionaria di S. Patrizio non distrusse completamente i precedenti riti e costumi, anzi li accettò parzialmente nella nuova religione.

Tra la fine del V sec. e i primi decenni del VI sec. il cristianesimo vi si radicò profondamente e la tradizione monastica rimase integra grazie al lungo periodo di isolamento che ebbe termine nel XII sec.

L’Irlanda sviluppò così un genere di vita monastica molto differente da quello occidentale. I più antichi monasteri avevano un aspetto analogo a quello delle scuole dei druidi dell’epoca precristiana; all’interno di una cinta muraria o di un terrapieno, di forma circolare, sorgevano le capanne abitate dai monaci, l’oratorio, la cucina e le scuole. I monasteri divennero centri culturali di primaria importanza e negli scriptoria furono trascritti e conservati i testi dell’antichità.

Questi luoghi sono ancora visitabili oggi. 

Le tre mete principali per conoscere gli sviluppi del cristianesimo sono i siti di Glendalough, Clonmacnoise e Cashel.

 

Glendalough

Si trova nella contea di Wicklow, a soli 30 Km. dalla capitale Dublino. Il suo nome celtico Gleann Dá Locha significa “valle dei due laghi”, infatti qui si trova l’Upper lake e il Lower lake che durante i secoli hanno subito variazioni. 

Nel VI sec. il monaco Kevin trovò a Glendalough il luogo ideale per la sua vita di eremita stabilendosi in una grotta scavata, in parte artificialmente, nella parete rocciosa e situata a 8 mt. sopra il livello dell’Upper Lake. Diversi discepoli, volendo seguire i suoi insegnamenti, iniziarono a stabilirsi nella zona. Si formò così un monastero che, nel momento di massimo fulgore, fu uno dei principali centri religiosi e di studi dell’Irlanda. Per otto secoli circa, attorno al monastero sorsero numerose abitazioni che furono più volte bruciate e poi ricostruite fino al 1398 anno in cui i soldati anglo-normanni distrussero quasi tutto, cosicché i monaci e gli abitanti del villaggio furono costretti ad abbandonare il sito, che continuò ad essere frequentato solo come area cimiteriale.

Oggi è possibile visitare le rovine del monastero, la torre circolare alta 33 metri e con un diametro alla base di 16 metri,  costruita nel X secolo durante le invasioni vichinghe per proteggere le reliquie di San Kevin, i libri e i preziosi calici usati nelle cerimonie religiose dagli assalti dei predoni, l’area cimiteriale con le croci celtiche e il bosco che conduce ai due laghi; alla base della scogliera meridionale dell’Upper Lake è visibile il sito originario dell’insediamento di San Kevin, Teampall na Skellig, che è accessibile solo in barca.  Glendalough divenne un famoso luogo di pellegrinaggio in Irlanda: sette viaggi a Glendalough valevano come uno a Roma.

Importante è anche il padiglione del Visitor Centre dove, attraverso un video e la riproduzione di alcuni ambienti, viene ripercorsa la storia del sito. 

 

Clonmacnoise

Cluain Mhic Nóis, in gaelico significa “tenuta dei figli di Nós”. 

Si trova sulle rive del fiume Shannon, nella contea di Offaly, a sud di Athlone. Il sito monastico fu fondato nel 545 da San Ciarán nel luogo dove le principali strade dell’epoca da est ad ovest si incontravano, una posizione strategica che si dimostrò cruciale per la sua crescita.  La prima costruzione consisteva in una piccola struttura lignea e fu la prima di tante piccole chiese ad essere dotate di un chiostro. 

Nel IX secolo, era il monastero più famoso d’Irlanda e destinazione prescelta da studiosi di tutta Europa. Le prime strutture in legno iniziarono ad essere sostituite da edifici in pietra, ma nel XII sec. iniziò il suo declino e, dopo la devastazione dovuta alle truppe inglesi nel 1552, il monastero fu abbandonato. 

Oggi, della “città santa”, così chiamata in quanto era la più grande città monastica irlandese del VI sec., rimangono una cattedrale, otto chiese, due torri, tre grandi croci scolpite e parti di altre due e oltre duecento pietre tombali con iscrizioni, datate dal VI sec. al XII sec.

Nel Visitor Centre sono esposte numerose pietre sepolcrali (dall’VIII al XII sec.) con scritte e preghiere in favore della persona il cui nome è inciso nella pietra. Secondo alcuni studiosi però i nomi incisi sulle pietre sarebbero semplicemente quelli di numerosi fedeli che portarono a termine il pellegrinaggio.

 

Cashel

La rocca di Cashel, Carraig Naomh Padraig, Caiseal, (in gaelico significa fortezza di pietra), si trova sopra una grande massa calcarea, alta 90 mt., che domina la Golden Vale nella contea di Tipperary.

Secondo documentazioni storiche, Conall Core, della dinastia reale Eoghanachta, nel IV secolo, fece costruire qui la prima fortezza. Il clan fu cristianizzato nel V secolo con l’arrivo di San Patrizio, il quale riuscì a convertire il leader Aengus, figlio del re di Munster. Secondo una leggenda, S. Patrizio colse un trifoglio e se ne servì per spiegare il mistero della Santissima Trinità. Fu così che il trifoglio divenne per tutti il cosiddetto ‘simbolo dell’Irlanda’, e la rocca conosciuta come St. Patrick’s Rock; curiosamente però, il trifoglio gigante irlandese, (shamrock), da non confondere con il trifoglio comune (clover),  non è il simbolo ‘ufficiale’ dell’Irlanda, essendo quest’ultimo l’arpa di Brian Boru, che compare su tutte le monete della Repubblica e su tutti i documenti ufficiali. 

Il regno passò da un ramo all’altro degli Eoghanachta e Cashel rimase sede reale del Munster anche se di tanto in tanto un ramo estraneo a questa dinastia occupava il trono, fino al 1001, anno in cui la rocca venne ceduta alla Chiesa che da quel momento la fece divenire un importante centro religioso.

Nel 1127 Cormac MacCarthy, ultimo vescovo-re di Munster, vi fece erigere la cappella che ancora oggi porta il suo nome e nel 1169 il re Donal Mòr fece invece costruire la cattedrale tra la cappella e la torre rotonda, ancora oggi visibile.

Questo centro religioso fu florido fino all’assedio di Cromwell nel 1647, che culminò con il massacro dei suoi  occupanti. L’abbazia fu abbandonata definitivamente nel XVIII secolo. Oggi le possenti mura di pietra contengono la torre circolare, la cattedrale, la cappella, le croci celtiche e la Vicar’s Choral Hall, costruzione che risale al 1420 che ospitava i maestri di cappella e che oggi funge da Visitor Centre.