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DIM Destination Incoming Manager in Italia

di Maurizio Arturo Boiocchi

Con il termine incoming viene indicato il flusso di turisti che arriva in un Paese dall’estero. La stima dell’incoming dà dunque una prima misura della capacità attrattiva dell’offerta turistica in rapporto ai principali mercati outgoing internazionali. 

E con il termine outgoing si intende invece il flusso di turisti in uscita da un Paese. La crescita dell’incoming porta dunque risorse aggiuntive rispetto al mercato turistico interno. 

Ecco allora definirsi in modo assolutamente fondamentale la figura del DIM Destination Incoming Mananager.

Questa figura professionale si occupa della promozione e del lancio turistico di un territorio di riferimento in ambito nazionale. 

Deve saper valorizzare le risorse strutturali ed economiche a disposizione col fine di dare maggiore visibilità ed attrattività alle caratteristiche culturali, ambientali, enogastronomiche che costituiscono il valore turistico della destinazione stessa.

Secondo un indagine de “ Il Sole 24 ORE” il turismo culturale continuava a spingere l’ incoming in Italia prima della drammatica pandemia.

Non vi erano solo le grandi città d’arte nell’orizzonte del turismo culturale dei prossimi anni. La parola magicain questa ottica è “esperienziale”, ovvero una visita dell’Italia che sia allo stesso tempo un’esperienza, non solo per i ricordi che lascia, ma per il modo in cui la si vive: può trattarsi di un trekking lungo i cammini del Belpaese, di una pedalata attraverso le ciclovie, della scoperta dei paesaggi e dei borghi più nascosti fatta viaggiando a bordo di un treno. 

E’ l’esperienza del procedere lento, che permette di allontanarsi dagli itinerari finora più battuti verso un’Italia nascosta ma altrettanto bella. Un turismo dai confini più ampi, perché in grado di intercettare forme di cultura come l’enogastronomia, l’artigianato o il paesaggio. 

Ci sarà una duplice esigenza dietro questo: allentare la morsa sulle città d’arte e favorire la scoperta di un altro volto del Paese.

Tutto senza dimenticare che i nostri centri famosi in tutto il mondo – da Roma a Venezia, da Napoli a Firenze, da Milano a Torino – rappresentano il traino del turismo culturale, che continuava a crescere prima della terribile fase Covid 19. 

Il nostro Paese è da sempre una meta di vacanze: mare, montagna, laghi, città d’arte. I recenti dati precedenti al 2020 di Banca d’Italia sulla bilancia turistica, confermavano che anche nel lungo periodo, a partire dagli anni ’70 fino ai giorni nostri, il saldo tra entrate e uscite è sempre stato positivo e nel recente passato era assolutamente migliorato. 

Il nostro patrimonio richiamava quindi una significativa quota di visitatori. 

Ma dove si dirigevano i flussi turistici in cerca di cultura? Prevalentemente su sei città: Roma, Firenze, Napoli (compresa Pompei),Torino, Venezia e Milano. 

Certo, ci sono anche altri centri di richiamo, come Verona, Trieste, Padova, Bologna, Genova, ma non hanno lo stesso impatto. Ed è abbastanza evidente che le mete più gettonate siano anche quelle con una forte presenza di patrimonio storico-culturale. 

Nell’offerta ci si era dunque messi al passo con altre realtà internazionali: se questo non è un fattore determinante per l’andamento dei flussi turistici , è comunque un appeal in più per chi decide di visitare i monumenti e le città in cui essi sono presenti 

La sfida futura del DIM Destination incoming Manager sarà dunque continuare a far crescere il turismo culturale, ma indirizzando i flussi anche verso altre mete. Se per le città d’arte più gettonate si parlava già di numero chiuso, l’esigenza sarà allentare la pressione su quei centri e mettere in vetrina un’altra Italia. 

Il progetto potrebbe essere il creare un’infrastruttura verde fatta di cammini, ciclopiste, ferrovie chiuse e recuperate, che corra nei pressi dei borghi storici più piccoli e meno conosciuti, ma anch’essi capaci di offrire interessanti parti del nostro grande patrimonio. 

Con in più il valore di un viaggio che diventa esso stesso esperienza culturale.