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Competenze digitali: che cosa sono e perché servono alle aziende e a chi lavora

di Raffaello Luly

Non è un segreto che molti lavori nel prossimo futuro muteranno, basti guardare l’evoluzione della robotica e dell’intelligenza artificiale che già fanno parte del nostro quotidiano. 

Quasi metà dei lavori svolti attualmente nel mondo entro qualche anno potranno essere eseguiti in tutto o in parte da macchine. I nuovi posti di lavoro saranno più qualificati, mentre quelli andati persi saranno per lo più impieghi a bassa qualificazione. Non sono belle notizie, perché questa nuova rivoluzione arriva in un momento in cui tutto il mondo è già in grave difficoltà a causa della Pandemia, ma così è.

Secondo il report “Future of Jobs 2020” diffuso dal World Economic Forum a novembre 2020,  le caratteristiche fondamentali del lavoro del futuro, emerse dalle risposte di oltre 300 manager, sono le capacità di pensiero analitico e la creatività.

Il marketing ha un feeling naturale con le attività digitali grazie all’enorme quantità di dati disponibili su clienti, prospect e tendenze. La possibilità di avere informazioni puntuali e a basso costo rende il digital una fonte preziosa per le aziende che vogliono creare nuovi prodotti, migliorare i prodotti del proprio catalogo oppure orientare gli acquisti.

La comunicazione invece ha indicato da tempo la strada del Digitale come più performante rispetto ai media tradizionali che, sia chiaro, non sono ancora defunti come alcuni dicono ma di certo si sono dovuti spartire la torta con lo Tsunami tecnologico che hai investono il modo negli ultimi 15 anni. 

Le aziende della filiera del turismo non sono escluse da questo scenario, anche se alcuni imprenditori, proprietari di agenzie di viaggi e albergatori ad esempio, fanno finta di nulla sperando che tutto torni come un tempo. Generalmente le abitudini, soprattutto le novità tecnologiche, tendono a non sparire nel breve e quindi per i manager del settore turistico si rende necessario una riflessione sull’esigenza di accelerare il proprio processo di digitalizzazione.

Alcuni studi dell’Unione europea ci dicono che nel prossimo futuro 9 lavori su 10 richiederanno competenze digitali. Non sappiamo se sia realmente così forte l’incidenza ma di certo l’utilizzo della tecnologia da parte di tutti gli strati sociali e di tutte le generazioni è evidente.

Dando per buona questa tendenza non ci resta che chiederci: Ma cosa sono esattamente le competenze digitali? 

Le competenze digitali sono un vasto insieme di abilità tecnologiche che consentono di individuare, valutare, utilizzare, condividere e creare contenuti utilizzando le tecnologie informatiche e Internet.

Se pensiamo alla digitalizzazione nell’ambito delle competenze utili ad agenzie di viaggi, tour operator, hotellerie ed extralberghiero possiamo dire che gli aspetti di relazione con i clienti attraverso i social media è fondamentale. In alcuni casi si impone anche un cambio di modello business esplorando il tema delle community come fonte di guadagno, un esempio di community sempre più forte è WeRoad con un gruppo facebook sempre in crescita nei numeri e nelle interazioni.

Avere una presenza digitale non può prescindere da una competenza nell’utilizzo delle singole piattaforme, del modo in cui relazionarsi con i clienti avendo ben chiaro quali sono gli aspetti che possono portare un valore all’azienda nel breve, medio e lungo termine.

Questo tipo di skills vanno coltivate all’interno dei collaboratori già presenti in azienda attraverso percorsi formativi. La formazione digitale è un passaggio quasi obbligato dovuto alla notevole quantità di piattaforme e strumenti che rende sempre più difficile l’auto apprendimento. Se invece non avete figure interne che possano crescere la strada è quella di inserire nuove figure nella vostra squadra. Responsabile digital marketing, social media manager, web content creators e it manager sono solo alcune delle figure professionali che già oggi sono necessarie. Ma la formazione digitale andrebbe estesa al management che oggi più di ieri deve conoscere le potenzialità del web per renderlo profittevole.

Essendo il mondo della tecnologia in costante evoluzione, anche le competenze digitali cambiano continuamente e sono destinate a mutare con rapidità negli anni.

La pandemia ha portato a un’accelerazione senza precedenti nella digitalizzazione dei processi: volenti o nolenti, gli italiani si sono ritrovati a usare piattaforme tecnologiche per le conversazioni e il lavoro a distanza e per la didattica a distanza, a ordinare i pasti o la spesa online, a fare acquisti su piattaforme di ecommerce. 

Improvvisamente le competenze digitali, perlomeno quelle di base, si sono diffuse in molte case. E-commerce, whatsapp, streaming hanno avuto un incremento notevole ma anche il mondo dell’informazione è stata protagonista nell’ultimo anno. Anche il turismo può utilizzare questi trend e questi canali per migliorare la propria presenza digital.

Vendere anche on line, alimentare il contatto attraverso zoom e whatsapp, creare contenuti informativi e ispirare attraverso i canali social o il proprio blog. Tutte cose abbastanza semplici e fattibili ma che spesso non si fanno perchè spesso il management non crede nel digitale. Eppure è tutto davanti ai nostri occhi, basta guardare le persone per capire che molto spesso i potenziali clienti sono li, nel web. Grazie agli smartphone le persone possono accedere facilmente e scambiarsi opinioni, ispirazioni, esperienze, prodotti.  In pratica possono parlare di viaggi, cibo, cultura, divertimento e  tempo libero.

Nell’ambito di un percorso per le digital skills avviato dal governo Conte bis, il 3 agosto 2020 l’allora ministra dell’Innovazione Paola Pisano ha firmato il decreto di adozione del piano che punta ad azzerare il divario sulle competenze Ict (Information and Communication Technology). A ottobre 2020 l’allora ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha a sua volta apposto la firma ad un altro decreto che istituisce il Fondo nuove competenze, uno strumento da 730 milioni a sostegno delle imprese nei percorsi di riqualificazione professionale dei lavoratori. 

 

COMPETENZE DIGITALI IN ITALIA: DALLA STRATEGIA AL PIANO OPERATIVO

Nel luglio 2020 è stata adottata la Strategia Nazionale per le Competenze Digitali, il 23 dicembre è stato pubblicato anche il Piano operativo.  Il Piano individua oltre 100 azioni da realizzare e fissa, in particolare, degli obiettivi da raggiungere entro il 2025. 

Ecco alcuni degli obiettivi del Piano

  • Raggiungere il 70% di popolazione con competenze digitali almeno di base, con un incremento di oltre 13 milioni di cittadini dal 2019 e azzerare il divario di genere;
  • duplicare la popolazione in possesso di competenze digitali avanzate (con il 78% di giovani con formazione superiore dimezzando il divario di genere, il 40% dei lavoratori nel settore privato e il 50% di dipendenti pubblici);
  • triplicare il numero dei laureati in ICT e quadruplicare quelli di sesso femminile, duplicare la quota di imprese che utilizza i big data;
  • incrementare del 50% la quota di PMI che utilizzano specialisti ICT;
  • aumentare di cinque volte la quota di popolazione che utilizza servizi digitali pubblici, portandola al 64% e portare ai livelli dei Paesi europei più avanzati, l’utilizzo di Internet anche nelle fasce meno giovani della popolazione (l’84% nella fascia 65-74 anni).

 

COMPETENZE DIGITALI: PERCHÉ È DIFFICILE REPERIRLE

Avendo delineato il contesto attuale ed essendo evidente la necessità  di migliorare dal punti di vista della trasformazione digitale cerchiamo di d individuare i punti che potrebbero frenare un’azienda 

  • L’offerta formativa pubblica è disallineata con la domanda, ovvero le scuole non forniscono le necessarie skills per affrontare un mondo del lavoro che sta rapidamente e profondamente cambiando.
  • Spesso c’è difficoltà ad attrarre e convincere i candidati con le giuste competenze digitali ad entrare e restare in azienda, perché questi candidati temono di non trovarvi una vera cultura digitale  
  • La formazione delle competenze digitali è percepita come onerosa in termini di impegno e di denaro. 
  • Il management non  è digitalizzato e frena lo sviluppo in questa direzione.