lettere al direttore - marzo 2021
di Marina Ambrosecchio
Cosa dovrebbe fare a suo parere il nuovo Ministero del Turismo per rispondere alle attuali esigenze del settore?
Una delle novità del nuovo governo Draghi è la creazione del ministero del Turismo con portafoglio. Il settore, che prima della crisi del Covid valeva oltre il 13% del Pil italiano ed era uno dei settori economici più vitali, è stato travolto dalle misure adottate per contenere i contagi Coronavirus. Secondo l’Istituto Demoskopika il 2020 si è chiuso con ben 237 milioni di presenze in meno rispetto all’anno prima. Rispondere in modo concreto agli operatori che da anni chiedevano un ministero dedicato è stato un segnale importante che il Governo tutto ha inteso dare .
Oggi, e con celerità, è necessario adottare una serie di misure fondamentali che attengono la defiscalizzazione, per allentare la pressione fiscale; l’incentivazione alla ripresa con misure di investimento urgenti; attuare un piano di promozione che sia però legato alla digitalizzazione dei sistemi integrati dell’offerta turistica, il tutto coordinato dal Ministero del Turismo nonché una adeguata formazione che possa essere in sintonia con le richieste del mercato turistico globale.
Parliamo di formare gli operatori alla realtà turistica legata all’incoming, che sarà la forma di turismo da cui si ripartirà anche secondo le linee di OMT e che coinvolgerà la promozione dei nostri territori.
Come vede l’elezione di Biden in America sul piano di “svolta ambientale green”?
L’elezione di Joe Biden caratterizza un passaggio fondamentale per la svolta ambientale green che è stata ugualmente definita “back to the future”, prova ne sia che appena eletto il Presidente degli Stati Uniti ha nominato John Kerry , già inviato speciale per il clima del presidente Obama,poiché non dobbiamo dimenticare che il 74% degli elettori di Biden ha ritenuto il cambiamento climatico “molto importante e la base del suo programma prevede non solo un rientro nell’Accordo di Parigi per il clima, ma un piano di investimenti di 2000 miliardi di dollari nella transizione climatica, in aperto contrasto con le politiche di disimpegno climatico del suo predecessore Donald Trump.
Biden ha annunciato di aderire alla strategia per la neutralità climatica al 2050 e di puntare a raggiungere una produzione di energia elettrica decarbonizzata entro il 2035 considerando il cambiamento climatico una priorità per la sicurezza nazionale, per evitare una catastrofe sanitaria ed economica degli Stati Uniti.
Grande rilievo è assegnato al carattere di Green Deal delle misure per la transizione alla neutralità climatica che dovrebbero creare 10 milioni di nuovi posti di lavoro ma la transizione alla neutralità climatica negli USA non è priva di difficoltà.
L’opposizione alle misure climatiche negli USA rimane consistente: a livello economico – in settori rilevanti come quelli del petrolio, del carbone, dell’industria più arretrata, ma anche del mondo agricolo – e a livello sociale – per modelli e stili di vita ad alto consumo di fossili e per la presenza di consistenti settori della popolazione in condizioni economiche di povertà o precarietà, aggravate dalla pandemia da Covid-19. Ma la svolta avviata da Biden ha tutta l’aria di essere consistente e capace di superare le difficoltà.
Ritengo che possiamo aspettarci solo effetti positivi da questa svolta per le politiche climatiche globali, a fianco dell’Unione Europea che nella sfida per la neutralità climatica al 2050 può contare oggi su un forte alleato.
Vedremo cosa sarà comunicato al summit internazionale sul clima, convocato da Biden per il prossimo 22 aprile, giornata della Terra.
Fto diffida Ryanair per i mancati rimborsi via adv. Come vede la questione?
La condanna formulata da FTO ritengo vada ben oltre l’aspetto relativo al mancato rimborso dei voli non effettuati. Essa attiene invece il tentativo di equiparare le ADV a OTA e siti di prenotazione on line, attribuendo così soltanto alle agenzie di viaggio le inefficienze relative alla corretta compilazione delle pratiche di registrazione e acquisto e servizi, per scaricare sulle stesse gli oneri relativi ali rimborsi.
Il tentativo sembrerebbe ,altresì, essere quello di invitare surrettiziamente i potenziali clienti a dirigersi direttamente al sito Ryanair per effettuare le prenotazioni, scavalcando le ADV ed affermando dunque un regime di esclusività che rispecchia anche la politica condotta da Ryanair circa le rotte e gli scali acquisiti, dove appare la volontà di raggiungere in un futuro non lontano un regime di monopolio.
Ritengo in tal senso che l’azione delle nostre autorità possa essere decisamente significativa nel fare chiarezza e limitare gli eccessi di tipo colonizzante a sfavore delle nostre realtà operative turistiche.