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IL CAMMINO DI SAN BENEDETTO

di Cristina Menghini

Nel cuore dell’Italia, attraverso Umbria e Lazio, si sviluppa uno dei Cammini più spirituali del nostro paese: il Cammino di San Benedetto. Un itinerario di 300 km lungo 16 tappe sulle tracce di san Benedetto da Norcia, che unisce i tre più importanti luoghi benedettini: Norcia, suo luogo natale; Subiaco, dov’egli visse più di trent’anni e fondò numerosi monasteri; e Montecassino, dove trascorse l’ultima parte della sua vita e scrisse la Regola. Il pellegrino si muoverà per zone prevalentemente montuose ripercorrendo sentieri storici e attraversando tra borghi tra i più belli del territorio. Norcia, ai piedi dei Monti Sibillini, da dove il Cammino prende avvio, pur ferita dal terremoto del 2016, si conferma quale cittadina molto amata dagli appassionati di trekking e dai naturalisti. Da qui, superando alture poco elevate, si raggiungono piccoli centri di interesse religioso e culturale, immersi in una natura perfetta: Cascia, dove visse Santa Rita, la “Santa degli impossibili”; Roccaporena, suo luogo natio; Monteleone di Spoleto, affascinante borgo medievale e Leonessa, una fusione di elementi medievali e rinascimentali.

Tuffandosi tra le estese faggete dei Monti Reatini, si giunge al santuario di Poggio Bustone, luogo in cui sono custodite importanti memorie francescane, per poi affacciarsi sulla Valle Santa, la piana del fiume Velino. Da Rieti, città papale, si prosegue per Rocca Sinibalda e Castel di Tora sul tranquillo e pittoresco lago del Turano, per poi toccare deliziosi ed accoglienti piccoli centri nei monti Lucretili: Pozzaglia, Orvinio e Mandela; scesi poi alla valle dell’Aniene, per stradine secondarie dopo aver toccato la graziosa Gerano, si arriva al monastero benedettino di Subiaco, prima grande mèta di questo Cammino. Qui si coniugano spiritualità, arte e natura. Nella sua storia si sono avvicendati abati, papi, nobili famiglie, mentre nel Sacro Speco operarono alcuni tra i maggiori artisti del Trecento, e vi fu pellegrino San Francesco d’Assisi; qui si trova anche l’Abbazia di Santa Scolastica, sorella di San Benedetto, dove ebbe origine la stampa italiana. I circostanti monti Simbruini sono incantevoli e poco frequentati; mentre le fresche acque dell’Aniene si prestano agli sport fluviali. La zona fu molto importante anche per l’antica Roma, in quanto sua principale riserva idrica. Numerose dunque le testimonianze romane: dai resti dell’acquedotto Claudio a Vicovaro, e dell’Anio Novus a Trevi, alla villa di Nerone a Subiaco, del poeta Orazio a Licenza, all’arco romano di Trevi.

Superata Trevi, il pellegrino viene accolto dagli splendidi boschi dei monti Ernici. Disseminati lungo le pendici di montagne verdissime, si susseguono pittoreschi paesini medievali: Guarcino, Vico e Collepardo per dar spazio alla splendida Certosa di Trisulti, luogo di acque, foreste e spiritualità. Poi punteremo verso la valle del Liri, non prima di aver visitato l’abbazia di Casamari, magnifico esempio di gotico cistercense.

Ad Arpino si resterà incantati dal centro storico e dalla splendida acropoli; mentre non si potrà restare indifferenti alle gole del Melfa, luogo di solitudine e bellezza, un tempo popolate da eremiti e oggi da una natura selvaggia. Da Roccasecca patria di san Tommaso d’Aquino, dottore della Chiesa, ripercorrendo i passi di monaci, pellegrini e soldati, il pellegrino giungerà infine all’abbazia di Montecassino, casa madre di un ordine che si estendeva da un confine all’altro dell’Europa e che più di ogni altro ha contribuito alla nascita di una cultura cristiana europea. Sarà questa la migliore conclusione di un Cammino che ci ha portato ad attraversare buona parte del Centro Italia, per conoscere la vita e le opere di San Benedetto, insieme ad arte, cultura, storia di una buona fetta del “Bel Paese”.