Lettere al Direttore

lettere al direttore - edizione 0

di Marina Ambrosecchio

QUALI SARANNO I NUOVI SCENARI DEL TURISMO IN FUTURO?

La crisi economica che stiamo vivendo è la più grave dell’ultimo ventennio, poichè ha colpito in modo  immediato e contemporaneo gli ambiti della domanda e dell’offerta, in ogni comparto della società civile internazionale, azzerando in modo repentino ogni tipo di scambio commerciale. Comprendere gli accadimenti è la chiave per leggere i futuri scenari, ed in tal senso lo studio del fenomeno turistico diventa ambiente privilegiato per poter disegnare non solo gli scenari futuri ma anche delineare le nuove professionalità che si prevede possano nascere dalle mutate esigenze di una società divenuta più “smart”,intelligente ed accorta alle dinamiche ambientali.

 

SENTIAMO SPESSO PARLARE DI TURISMO ESPERIENZIALE, MA DI COSA SI TRATTA ESATTAMENTE?

Una delle nicchie di turismo in forte crescita è costituita dal turismo esperienziale che è una forma di turismo nel quale le persone si focalizzano sull’esperienza di immersione all’interno di un Paese, una città o un luogo particolare, mettendosi in relazione profonda con la sua storia, la popolazione e la cultura. La figura dell’operatore del turismo esperienziale è centrale nel progetto di penetrazione della realtà territoriale, poichè tale figura deve essere in grado di effettuare un’analisi del territorio e della concorrenza del mercato turistico di riferimento, pertanto in grado  di elaborare un progetto di sviluppo turistico di una destinazione, verificandone la fattibilità. La formazione dell’operatore del turismo esperienziale, oggi inserita in apposito albo presso il MISE Ministero Italiano dello Sviluppo Economico prevede l’acquisizione delle skills necessarie a meglio comprendere il mercato del Turismo Esperienziale al fine di creare, organizzare, erogare e promuovere un prodotto professionale pensato in primis per essere veicolato tramite la rete di operatori turistici tradizionali, Tour Operator e Agenzie di Viaggi, sia online che offline, soggetti che vedono in questo approccio la possibilità di valorizzare e specializzare la loro offerta.

 

QUALE TIPOLOGIA DI TURISMO PREVARRA’ NEI PROSSIMI ANNI?

La recente ricerca “Mobilità, accoglienza, cultura e fascino” curata da Nielsen, sottolineava che il 59% dei turisti stranieri sceglie l’Italia come destinazione del proprio viaggio per l’arte e i monumenti e il 37% per il cibo, considerato parte integrante del patrimonio culturale italiano. Il “turismo culturale”in senso lato,rappresenta il 56% dei pernottamenti e il 67% della spesa del turismo straniero leisure nel nostro Paese (elaborazioni su dati Banca d’Italia, 2016 ultimo dato disponibile). In realtà questa ricerca diviene oggi obsoleta, alla luce della crisi pandemica che ha sconvolto flussi turistici inbound e outbound. RIdotti i flussi in entrata di una percentuale pari al 69% ed i flussi in uscita del 73% alla data di settembre 2020, oggi assisitiamo ad una rivoluzione di usi e costumi del turista che privilegia ciò che viene chiamato Proximity Tourism, aspetto del turismo che privilegia la scoperta di luoghi e territori nazionali vicini, suscettibili di nuovo interesse e con un approccio consapevole e maturo alle nostre radici. Si prevede , secondo le indicazioni di UNWTO, che il turismo outbound ripartirà nel 2021, ma solo con l’applicazione di severe norme di safety volte  a rassicurare il turista che  sicuramente sceglierà in modo oculato le destinazioni più sicure da tale punto di vista.