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ATENE, DALL’ANTICA GRECIA AI GIORNI NOSTRI

di Eleonora Buonopane – buonopane.eleonora@gmail.com

Atene, capitale della Grecia e metropoli europea, vanta come ben sappiamo di una storia antichissima.
Secondo il mito riguardante la nascita di questa città, Atene fu fondata nel 1500 a.C. da due dei, Poseidone e Atena, i quali successivamente cominciarono a litigare su chi avrebbe dovuto dare il nome e protezione alla città.
I due dei giunsero alla conclusione di far decidere gli ateniesi attraverso il voto, Poseidone donò loro uno splendido cavallo e promise il suo appoggio in battaglia, mentre Atena offrì un magnifico ulivo e promise agli abitanti il dono della saggezza, dell’intelligenza e della Pace.
Gli ateniesi decisero proprio di affidarsi ad Atena, da cui appunto la città prese il nome.

Dal punto di vista storico invece, Atene fu originariamente un piccolo centro miceneo, concentrato sull’attuale collina dell’Acropoli. Il centro riuscì a sfuggire alle invasioni doriche e durante il medioevo ellenico iniziò a svilupparsi.

Questa città, patria della democrazia, oggi rappresenta un perfetto connubio tra antico e moderno, preserva i suoi monumenti ed angoli storici, che si uniscono ad altri che guardano invece all’Europa e ai giovani.

Sicuramente tra i simboli della città troviamo l’Acropoli (la città alta) con il suo Partenone.
E’ possibile scorgerlo da ogni angolo della città e manifesta perfettamente lo splendore dell’antica Grecia. Il monumento è dedicato alla dea Atena Parthenos, colei che incarnava il potere della città. Il tempio è in stile dorico, costruito interamente in marmo pentelico, l’unica eccezione sono le travi del tetto. L’opera fu progettata da Ictino e Callicrate come monumento principale dell’Acropoli e i suoi lavori terminarono in occasione delle Grandi Feste Panatenaiche del 438 a.C.
Il tempio è costituito da 8 colonne sulle due facciate e da 17 sui lati, furono ingegnosamente inclinate per creare un’illusione ottica a causa del fatto che le sue fondamenta sono leggermente concave, con questa tecnica il tutto sembra invece perfettamente allineato.
I frontoni del tempio (elementi triangolari che coronano le due facciate) erano decorati con elaborate sculture a tutto tondo.
I lati del Partenone vennero invece decorati con metope e fregi, in particolare sul lato orientale erano rappresentati gli dei dell’Olimpo in lotta contro i Giganti, mentre sul lato opposto Teseo alla guida dei giovani ateniesi nella battaglia contro le Amazzoni.
La statua per la quale venne edificato il Partenone, Atena Parthenos, nell’antichità era famosa per la sua grandiosità. Nel 426 a.C. fu portata a Costantinopoli, ma in seguito scomparve.
La statua fu progettata da Fidia e terminata nel 432 a.C., era alta circa 12 metri ed era rivestita d’oro, il volto, le mani e i piedi erano d’avorio e gli occhi in pietre preziose.

L’Acropoli, cioè la parte alta delle città greche, era abitata già nel Neolitico, ma i primi templi vennero costruiti in epoca micenea proprio in onore della dea Atena. Questa zona fu abitata fino alla fine del VI secolo a.C., perché nel 510 l’oracolo di Delfi dichiarò che l’area sarebbe dovuta diventare dominio esclusivo degli dei.

Gli edifici furono rasi al suolo dai persiani e successivamente Pericle avviò un programma di ricostruzione, trasformando così l’Acropoli in una città monumentale, considerata nei secoli futuri l’apogeo della Grecia classica.

L’Acropoli ha subito diverse dominazioni straniere che insieme a maldestri restauri, folle di visitatori, inquinamento e le recenti piogge acide hanno danneggiato i monumenti rimasti nel sito.
I danni più importanti si verificarono nel 1687, quando i veneziani attaccarono i turchi prendendo di mira proprio la città alta, danneggiandone tutti i suoi monumenti e provocando un’esplosione proprio all’interno dello stesso Partenone, usato al tempo come deposito di polvere da sparo.
Nel 1801 il conte inglese Thomas Bruse asportò una parte del fregio del Partenone, attualmente esposta presso il British Museum di Londra, nonostante la Grecia ne abbia chiesto formalmente la restituzione.
L’acropoli è stata inserita nel 1987 dall’UNESCO nei siti Patrimonio dell’Umanità.

Un altro importante simbolo di questa città è il Teatro di Dioniso, sempre situato nell’Acropoli.
Si ritiene che il monumento originario in legno del VI secolo a.C. fosse il più antico del mondo. Venne successivamente ricostruito in pietra e marmo tra il 342 e il 326 a.C. e poteva ospitare fino a 17.000 spettatori.
I sedili della prima fila erano occupati da sacerdoti ed in particolare il posto più sontuoso era riservato al sacerdote di Dioniso.
I rilievi del II secolo a.C. situati nella parte posteriore del palcoscenico raffiguravano le imprese di questa divinità greca.

Ai piedi dell’Acropoli ed a pochi passi dal Teatro di Dioniso si incontra il Museo dell’Acropoli, luogo in cui sono esposti i ritrovamenti del sito, illustrando i vari periodi storici e dedicando una particolare attenzione al V secolo a.C. poiché considerato l’apogeo dello sviluppo artistico della Grecia.
All’interno il museo è diviso in diverse gallerie, la prima che si incontra è quella d’ingresso dove sono esposti i reperti rinvenuti sulle pendici dell’Acropoli.
Al primo piano, nella Galleria Arcaica sono esposte invece moltissime statue, tra le quali spiccano le korai del VI secolo, sono fanciulle avvolte nei drappeggi delle vesti e con acconciature elaborate. Sono state quasi tutte scoperte in un pozzo sull’Acropoli, dove gli ateniesi le avevano sepolte dopo la battaglia di Salamina.
All’interno di questa galleria sono esposte anche statuette in bronzo risalenti a templi costruiti prima del Partenone.
La Galleria vetrata del Partenone, situata all’ultimo piano costituisce l’elemento simbolo del museo, qui sono esposti i frontoni, le metope e il fregio di 160 metri del Partenone.

Scendendo verso le vie centrali di Atene e spostandosi verso le zone più moderne, è d’obbligo una sosta nella piazza di Monastiraki, per ammirare dal basso l’Acropoli e accorgersi di come da qualsiasi angolo della città sia visibile tale monumento. Sulla piazza si affacciano una chiesa del X secolo (originariamente sorta come monastero, da cui prende il nome il quartiere) e la moschea ottomana di Tzistarakis. A pochi metri da Monastiraki inizia Psyrri, il quartiere più vivace della città con interessanti gallerie d’arte contemporanea, opere di street art e botteghe artigiane.
Appena usciti dalla stazione di Monastiraki o appena entrati in questa piazza ci si sentirà immediatamente accolti dall’atmosfera allegra della città e della sua gente, la musica suonata da artisti di strada insieme alle voci dei commercianti vi trasporterà tra i vicoli dei quartieri centrali, tra le i suoi negozi, bar e ristoranti passando attraverso i secoli di storia di questa meravigliosa città.

Ad Atene si passa da quartieri moderni a quartieri più antichi semplicemente svoltando da una strada su un’altra, come nel caso di Syntagma e Plaka.
Syntagma è la zona dedita agli affari durante il giorno, animata da bar e locali dopo la chiusura degli uffici, a pochi passi di distanza ci si trova invece nel centro dell’Atene antica, Plaka, caratterizzata da strette viuzze, palazzi neoclassici e graziose taverne.
E’ sicuramente l’area più turistica di Atene, ma nonostante ciò è abitata da residenti di lunga data, che si prendono cura dei suoi vicoli, nel rispetto della natura e degli animali. A Plaka è normale essere accompagnati da gatti durante la propria passeggiata, in questo quartiere come in tutto il resto della città sono state istituite vere e proprie colonie feline curate quotidianamente da addetti del comune.
Camminando tra le vie di Plaka, si arriva nella zona più in alto, nel piccolissimo quartiere di Anafiotika, il quale sorse nel XIX secolo, quando i costruttori di Anáfi vi riprodussero le case tipiche della loro isola, bianche ed ornate di fiori, in particolare gerani.

Esiste un altro luogo, visibile da molti angoli della città, il Monte Licabetto.
La legenda narra che la Dea Atena voleva che il suo tempio venisse costruito il più possibile vicino al cielo e per questo decise di prendere un’enorme roccia per posarla sulla collina dell’Acropoli. Mentre era intenta nel trasporto del masso, ricevette una notizia che la sorpresa a tal punto da far cadere la roccia di 278 metri su Atene, formando così la collina del Monte Licabetto.
Il suo nome significa “collina dei lupi” perché in antichità quest’area era abitata da una grande quantità di lupi.
La collina in epoca classica era coperta da una fitta vegetazione e sulla sua cima venne costruito un tempio dedicato a Zeus. Nei successivi secoli il monte cambiò il suo aspetto, soprattutto durante la dominazione turca, fino a rimanere completamente disabitato.
Fra la fine dell’800 e i primi anni del ‘900 venne eseguita un’opera di deforestazione che rese questo monte così come lo vediamo oggi.
Attualmente in cima si trova una piccola cappella ortodossa dedicata a San Giorgio, da qui è possibile ammirare con una vista mozzafiato la città di Atene e in particolar modo la sua Acropoli.


Percorrendo le vie di Atene si può dunque intuire che sicuramente è una città segnata dai suoi recenti avvenimenti economici e politici, ma che nonostante ciò investe sul suo territorio, sul suo patrimonio e sul turismo.
E’ una città molto affascinante per il suo passato, studiato ovunque e importante a livello mondiale, ma anche per il suo sguardo moderno ed europeo.
Per i giovani può essere una meta molto interessante sia a livello culturale che per lo svago, il tutto accompagnato a dei prezzi moderati.

Ogni periodo va bene per visitare questa città, si sta bene anche in inverno perché la temperatura è sempre mite e sicuramente le sue vie decorate con lucine colorate vantano di un fascino particolare!

 

Come sempre vi auguro buon viaggio, che la storia, la musica e il fascino di questa città vi trasportino nei secoli di storia che l’hanno resa grande!

Eleonora Buonopane

buonopane.eleonora@gmail.com