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TURISMO E METAVERSO

di Fabio Riva

Anche se ne sentiva già parlare, nell’ultimo anno il concetto di metaverso è diventato ancora più concreto e sulla bocca di tutti, soprattutto da quando Mark Zuckerberg ha deciso di cambiare il nome della sua azienda in “Meta”, dando un chiaro segnale sulla direzione che vuole intraprendere l’azienda stessa.
Il Metaverso avrà quindi un ruolo sicuramente di grande rilievo nei prossimi anni sia da un punto di vista dello svago, con giochi sempre più realistici, ma anche da un punto di vista lavorativo. Anche il settore del turismo si deve preparare a questa grande rivoluzione e valutare quali opportunità può offrire.
Facciamo quindi un po’ di chiarezza sul Metaverso, le sue origini ed il suo funzionamento.

LE ORIGINI DEL METAVERSO

Le origini del metaverso come concetto si collocano nella letteratura fantasy più che in un progetto concreto. Il concetto di metaverso viene introdotta dal celebre romanzo “cyberpunk Snow Crash” di Neal Stephenson, pubblicato nel 1992. Snow Crash è ambientato in America intorno alla fine del ventesimo secolo, un’America in balia dei franchise, delle corporation e di un’economia capitalistica fuori controllo, dove ormai anche l’autorità statale ha ceduto il passo al potere economico delle grosse multinazionali, riducendosi esso stesso ad una sorta di franchise e delineando così una situazione di anarco-capitalismo. Il protagonista è un hacker di nome Hiro, che per vivere lavora come fattorino delle pizze per l’azienda che domina il mercato delle consegne a domicilio in una Los Angeles futuristica. In questo contesto si colloca il Metaverso, realtà virtuale 3D condivisa sulla rete mondiale a fibre ottiche, alla quale è possibile accedere anche da terminali pubblici e dove si viene rappresentati in tre dimensioni dal proprio avatar che consente di camminare liberamente tra bar, negozi e posti alla moda. Questo crea una sorta di doppia ambientazione portando il racconto su due realtà parallele, che si intrecciano e si mescolano sino ad arrivare alla soluzione dei tanti misteri.
Questo mondo digitale diventa uno spazio aperto e libero che si contrappone ad una vita reale claustrofobica fatta di preoccupazioni e problemi. In questa realtà, la differenza tra le classi sociali è rappresentata dalla risoluzione del proprio avatar e dalla possibilità di accesso a luoghi esclusivi.

Una visione sicuramente lungimirante che ha dato il via ad un processo di concretizzazione di quella che inizialmente era solo una fantasia romanzesca.


COS’E’ IL METAVERSO

Il metaverso può essere considerato un ambiente virtuale che si sovrappone al mondo reale, permettendo a chi vi entra di interagire in modo più diretto e immediato rispetto ai comuni social network, partecipando anche a varie attività in maniera molto coinvolgente tramite l’utilizzo di “copie digitali” di se stessi, chiamati avatar.
Tutto questo è reso possibile da molteplici elementi tecnologici tra cui video, realtà virtuale e realtà aumentata.

Il Metaverso si sviluppa nel digitale, la sua materia è composta dai dati e dalle informazioni, in stretta correlazione con l’universo dell’oggettivo, la sua struttura è spazio-temporale, la stessa dell’universo fisico. È una struttura composta da lunghezza, larghezza, profondità e tempo: il cyberspazio, sostanzialmente un universo creato e alimentato dalle reti globali di comunicazione.


COME SI ENTRA NEL METAVERSO

Entrare nel Metaverso è consentito a tutti, basta avere una connessione ad internet: siti e app permettono, attraverso un semplice login, di fare ingresso in questi mondi virtuali che possiamo esplorare con un nostro avatar. Per accedere al Metaverso basta quindi registrarsi ai siti/scaricare app che permettono di vivere questo tipo di esperienza immersiva ed – eventualmente – dotarsi di un visore o di un accessorio che consenta di vivere in maniera ancora più coinvolgente la propria proiezione nel mondo virtuale.


Ad ogni mondo, ogni piattaforma potrà decidere autonomamente le sue regole d’ingresso. Ad esempio, per entrare nel metaverso di Meta, oltre ad avere un account Facebook, sarà necessario utilizzare il visore VR Quest 2 di Oculus; la piattaforma Decentraland, invece, esige il possesso di un wallet e l’intero ecosistema si basa sulla criptovaluta MANA. In sostanza, quindi, per entrare nel metaverso ci sono delle condizioni essenziali sempre presenti, come l’account, il pc o la connessione internet, e dei requisiti che invece dipendono dalle politiche di ciascuna piattaforma.


COME FUNZIONA E QUALI OPPORTUNITA’ PUO’ OFFRIRE

Oltre all’iscrizione e al login, l’accesso al metaverso richiede, come abbiamo detto, la creazione di un avatar che rappresenti la persona fisica nel mondo virtuale. Una volta fatto ciò, davanti all’utente si apre un vero e proprio mondo fatto di possibilità ed opportunità. Avrà un grande ruolo anche nella crescita lavorativa e imprenditoriale. Secondo una previsione di Gartner – multinazionale americana che si occupa di consulenza strategica, ricerca e analisi nel campo della tecnologia dell’informazione – nel 2026 il 25% delle persone trascorrerà almeno un’ora al giorno nel metaverso per lavoro, shopping, istruzione, socialità o intrattenimento. Spetterà quindi alle aziende cogliere al volo le occasioni di crescita.

Si pensi ad esempio alla possibilità di creare nuove collaborazioni attraverso spazi di lavoro in uffici virtuali, favorendo il contatto di gruppi professionali multidisciplinari tra soggetti collocati in luoghi diversi. Non solo, il metaverso cambierà anche il modo di promuovere e vendere prodotti e servizi e far crescere il proprio brand. Questo potrebbe spingere le imprese a modificare i modelli di business e le strategie commerciali.

Un caso sicuramente di rilievo è quello di Nikeland, il mondo virtuale creato da Nike, dove i visitatori possono vestire i propri avatar con i prodotti Nike nello showroom digitale. Questa esperienza immersiva permette di non spostarsi verso il negozio fisico e supera anche l’e-commerce “tradizionale”, dove pur potendo acquistare a distanza non c’è la possibilità di indossare e provare i capi di abbigliamento.


LE APPLICAZIONI DEL METAVERSO ALL’INTERO DEL SETTORE TURISTICO

Il metaverso può aiutare e migliorare ed evolvere anche i business collegati al settore turistico.
Basti pensare ad esempio a tour virtuali di hotel, musei, centri congressi e destinazioni, ancora più immersivi, inclusivi e realistici, fruibili facilmente da casa.

Un importante vantaggio associato al concetto di turismo del metaverso è il modo in cui può aiutare a fornire ispirazione ai turisti. Ad esempio, le esperienze di realtà virtuale interattiva possono ricreare ambienti del mondo reale e fornire ai viaggiatori un’idea chiara di cosa potrebbero aspettarsi quando visitano una particolare destinazione.
Lo stesso concetto può essere applicato all’ambito ricettivo, con sopralluoghi o simulazioni dell’esperienza fisica in hotel prima della data dell’evento. L’utente, infatti, potrebbe anticipare l’esperienza di soggiorno visionando la camera, gli spazi comuni, i dintorni, prima di prenotare.
In definitiva, ciò significa che il metaverso può aiutare a ispirare i turisti e incoraggiarli a completare una prenotazione o un acquisto. Una possibilità sicuramente da non sottovalutare!

Gli organizzatori di eventi potranno invece visionare le opzioni di allestimento sala, e scegliere la migliore in pochi minuti;
Per non parlare della Gamification e Loyalty program, ovvero la trasposizione della vita reale “in un gioco” dove è possibile vincere premi o avere dei vantaggi.

Il metaverso potrebbe inoltre essere una grande opportunità per rendere accessibili luoghi difficilmente raggiungibili, a persone con mobilità ridotta e preservare inoltre il patrimonio artistico, paesaggistico e culturale dalla folla turistica con occhio di riguardo anche alla sostenibilità.

 

Un caso emblematico è quello della capitale sudcoreana qualche mese fa ha annunciato l’idea di voler sviluppare la piattaforma virtuale “Metaverse Seoul” che mira a fare di Seoul la prima grande città del Metaverso.
“Metaverse Seoul” reinventerà l’amministrazione comunale creando un ecosistema di comunicazione virtuale per i suoi servizi economici, culturali, turistici, educativi e civici. Consentirà “ai cittadini di incontrare convenzionalmente i funzionari-avatar per dibattere le denunce e le consultazioni civili, che attualmente sono gestite solo visitando gli uffici comunali”.
Sulla stessa linea sembrerebbe esserci anche Shanghai, che prevede di introdurre l’uso di un metaverso per servizi pubblici, imprese, intrattenimento e produzione industriale.

Sicuramente quello che fino a pochi anni fa era solamente un’utopia di genere fantasy ora è già realtà. Non bisogna quindi farsi trovare impreparati e rischiare di rimanere indietro!