Turismo e Europa: il Trattato di Lisbona

di Mario Zanello

Il Turismo rappresenta certamente uno dei principali settori dell’economia dell’Europa, contribuendo per sua stessa natura ad un’effettiva interazione continentale nel favorire la reciproca conoscenza e lo scambio culturale tra i popoli. Le istituzioni europee non hanno trascurato tale aspetto, per quanto sia a lungo mancata una specifica base giuridica sulla quale l’azione europea potesse fondarsi. Bisogna però attendere il Trattato di Maastricht sull’Unione Europea, sottoscritto il 7 febbraio 1992, perché il Turismo sia incluso fra i settori in cui la Comunità può adottare ‘’misure ‘’ per il raggiungimento delle proprie finalità generali , tralasciando però di prevedere i necessari poteri d’azione, sicché ai sensi dell’art.308 del Trattato stesso, ogni provvedimento in materia deve essere deliberato dal Consiglio all’unanimità su proposta della Commissione e dopo avere consultato il Parlamento europeo. Procedimento complesso dunque, al fine di adottare decisioni, con l’inevitabile risultato dell’estrema frammentazione dell’intervento europeo in materia di turismo.
Si arriva al 1986 per avere l’istituzione di un organismo specifico del settore, il Comitato consultivo del Turismo, volto ad agevolare scambi di informazioni, consultazione e cooperazione in materia, specialmente nella prestazione di servizi turistici; consultivo appunto, per cui i pareri espressi non sono vincolanti per la Commissione che può quindi discostarsene.
Vi è dunque una assenza di una politica europea comune in tema di turismo, nonostante la presenza di interventi frammentari in vari settori (trasporti, ambiente, igiene alimentare, fiscalità, Information Technology) che hanno interessato direttamente il settore turistico, per non parlare dell’attuazione dei principi di libertà di prestazione di servizi, evidenziando o rimuovendo gli ostacoli alla mobilità professionale: emblematica la vicenda delle guide turistiche, che potrebbe essere oggetto di una futura trattazione in questa sede.
Interventi frammentari che fanno però emergere la necessità di emancipare il Turismo da una dimensione nazionale che gli va oramai alquanto stretta.
Ad onor del vero, il progetto di una Costituzione Europea, mai giunto in porto, prevedeva una politica più organica dell’Unione Europea in materia di Turismo, includendo il Turismo tra i settori, che pur sempre restando sotto la competenza degli Stati membri, avrebbe potuto essere oggetto di ‘’azioni di sostegno, di coordinamento o di completamento della UE’’.
Ideali mai abbandonati se oggi, con il Trattato di Lisbona del 2007, che ha sostituito il fallito progetto di Costituzione europea, il Turismo viene chiaramente menzionato tra i settori in cui la UE ha ‘’competenze parallele’’, cioè le competenze per svolgere azioni intese a sostenere, coordinare o completare l’azione degli Stati membri. Completare, cioè promuovere la competitività delle imprese della UE operanti nel comparto turistico. Ciò si verifica attraverso l’impiego dei cosiddetti fondi strutturali ( Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo sociale europeo), utilizzati ad esempio per migliorare le strutture di alberghi o servizi, per la commercializzazione di prodotti locali, per la promozione turistica in generale.
La novità più interessante è dunque la possibilità di trovare nel Trattato un fondamento normativo all’azione europea nel settore del Turismo.
Tutto ciò permette infine di gettare le basi per la creazione di possibili future relazioni tra l’Unione europea e le diverse Organizzazioni internazionali operanti nel settore, su tutte la WTO, in italiano OMT.
Concludiamo infine questi brevi cenni, sottolineando che questa emersione di principi comuni europei sul Turismo non è in contrasto con la competenza legislativa italiana delle Regioni sulla materia, in quanto il celeberrimo art. 117 Cost., al comma cinque, riconosce alle Regioni diritti di partecipazione alle decisioni dirette alla formazione degli atti di legge comunitari: concorrono in buona sostanza a definire la posizione italiana sul Turismo da esprimere in sede europea.