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SANTUARIO BEATA VERGINE DEL ROGGIONE A PIZZIGHETTONE

di Marina Ambrosecchio

Sul finire del 1500 una grande carestia si era abbattuta sul Cremonese, colpendo in modo particolare i territori dell’Adda e a nord del Po. Pizzighettone era stato messo in ginocchio, le colture erano andate perse, fame e carestia erano le compagne abituali dei contadini. Senza contare le tasse dovute al mantenimento delle truppe della fortezza, che gravavano sui pizzighettonesi oltremisura. Un contadino, proprio per allontanare i tempi tristissimi, fa costruire al lato di una grossa roggia, sulla strada che collegava Cremona a Milano, una colonna con l’immagine della Madonna attorniata dai Santi Pietro e Bernardino. Proprio le critiche condizioni in cui si trovava la popolazione, fece diventare ben presto l’edicola in un luogo di culto: contadini, braccianti, artigiani, poveri e malati iniziarono veri e propri pellegrinaggi alla Madonnina della roggia. La devozione popolare vuole che avvenissero miracoli, guarigioni e apparizioni misteriose. Le edicole votive erano un’eredità del mondo classico: altari agli dei erano eretti agli incroci delle strade per proteggere i viandanti, dunque le cappellette non erano una rarità. Ma questa divenne ben presto un polo di attrazione di fede. Nonostante l’economia fosse a terra, si prese la decisione di costruire il Santuario che, grazie anche all’aiuto dei bresciani, in poco più di tre anni venne ultimato sotto il nome di Madonna del Roggione. Fu uno sforzo indicibile per la popolazione già provata da carestie, peste, guerre e tasse; eppure con la tenacia tipica dei lavoratori della terra, la sacra costruzione divenne presto il punto cruciale della fede e del culto non solo della zona. La chiesa venne abbellita con diversi quadri e opere, stucchi e affreschi. Anche l’icona sull’altare maggiore che contiene il quadro della Madonna è di ottima fattura. Eppure di questo famoso luogo di culto non si conosce il nome chi l’abbia costruito: non un architetto, non un mastro-muratore, persino le attribuzioni dei dipinti non sono certe e le tecniche sembrano ricopiare artisti famosi. Ma senza disquisire sulle particolarità artistiche e architettoniche, un fatto rimane immutato da quattro secoli: il Santuario della Madonna del Roggione è rimasto un significativo punto di riferimento per i fedeli.