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PELLEGRINAGGI PAOLINI (PARTE 4 - gli anni trenta)

di Marina Ambrosecchio

Data la buona fama il movimento continuò a svilupparsi. Tra le nuove iniziative della Chiari – Sommariva, fu famoso un misterioso viaggio turistico che raccolse 500 partecipanti. Si diffuse ampiamente un foglietto annunciante un viaggio di 5 giorni da Milano, attraverso sei Nazioni, in treno, nave, torpedone con visita e soggiorno in una delle più grandi capitali del mondo. Si doveva versare un anticipo che, se il viaggio non fosse piaciuto, sarebbe stato integralmente rimborsato.

L’iniziativa suscitò grande interesse, e in agenzia si seppe mantenere il segreto. Il mistero durò 15 giorni, e alla fine uscì il tanto desiderato programma. Una gita a Londra attraverso Svizzera, Francia, Lussemburgo, Belgio, Gran Bretagna. Fu il più numeroso viaggio di italiani all’estero per molti decenni; i viaggiatori trascorsero due notti sul mare del Nord a bordo di un traghetto tra Ostenda e Dover, e in seguito giunsero a Londra, che allora, per molti italiani, era tabù.

Altra geniale iniziativa della Chiari – Sommariva fu quella dei treni turistici internazionali tra l’Italia e l’Ungheria, che ebbero un grande successo per la novità e l’attrattiva di una delle più belle città d’Europa, per la quota convenientissima dovuta ai prezzi ottimi dei grandi alberghi di Budapest che scarseggiavano di clientela, e per le forti riduzioni ferroviarie (dal 50 al 70%). Ma l’anno successivo le ferrovie fecero sapere che per avere tali riduzioni l’iniziativa doveva svolgersi in collaborazione con la C.I.T., e poco dopo la cosa non ebbe più seguito.

Nel 1937 fu noleggiato insieme alla Chiariva il piroscafo “Città di Tunisi” per un viaggio speciale a Tunisi in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale.

Intanto la crisi progrediva, anche perchè il denaro scarseggiava a causa della rivalutazione della lira: Don Giovanni Rossi non riusciva a raccogliere offerte tali da sostenere le numerose iniziative paoline in gran parte passive, e si decise di creare la “Cardinal Ferrari S.A.I”, con capitale di L. 40.000.000 di cui 19.000.000 sottoscritti da banche e privati. Ma le condizioni economiche generali non permisero di svilupparsi alla società, che fu liquidata. Per rimediare onorevolmente alla dolorosa situazione, la Compagnia di San Paolo rinunciò alle opere di Parigi, vendette il nuovo palazzo di Gerusalemme, cedette la libreria Fiorentina ed anche l’Agenzia Chiari – Sommariva, che fu acquistata dal tedesco Aronson per L.1.100.000.

Il nuovo presidente dell’Agenzia volle che Slatri restasse al suo posto, che conservò fino al 1934 fra non poche difficoltà dovute alla crisi. Un primo esaurimento nervoso lo costrinse a lasciare l’Agenzia nel maggio di quell’anno, confidando tuttavia che dopo un breve periodo di riposo avrebbe potuto riprendere l’attività, ma non fu così; per un lungo periodo, dal settembre successivo l’organizzazione dei pellegrinaggi fu curata da Supino, da poco rientrato dall’Argentina, mentre Slatri si limitò a collaborare, nei limiti del possibile, ai principali pellegrinaggi a Lourdes. In occasione del treno speciale bergamasco presieduto da Mons. Bernareggi, arrivò a Lourdes il Nunzio Apostolico a Parigi Mons. Roncalli, che intervenne alla riunione di chiusura del pellegrinaggio con parole molto lusinghiere per i Paolini.

In quegli anni furono invece alquanto scarsi i pellegrinaggi in Terra Santa, che, accompagnati dal comm. Dalla Fiore, comprendevano in media 18/25 partecipanti, con conseguenti risultati economici negativi. Tali iniziative contribuirono comunque a tener vivo l’interesse per tali viaggi, in quanto erano le uniche in Italia a proporre la

destinazione in Terra Santa.

Dal 1928 in poi vennero formati nutriti gruppi di partecipanti ai Congressi Eucaristici Internazionali.

– Agosto, ottobre 1928 – Sidney (Australia)

– 20-26 giugno 1932 – Dublino (Irlanda)

– settembre/novembre 1934 – Buenos Aires (Argentina)

– gennaio/marzo 1937 – Manila (Filippine)

– fine maggio 1938 – Budapest (Ungheria)

– fine maggio 1952 – Barcellona (Spagna)

– luglio 1955 – Rio de Janeiro (Brasile)

– agosto 1960 – Monaco di Baviera (8 itinerari, oltre 700 partecipanti)

– novembre/dicembre 1964 – Bombay (India)

– agosto 1968 – Bogotà (Colombia) 75 partecipanti

– febbraio 1973 – Melbourne (Australia)

– inizio agosto 1976 – Philadelphia (USA)

– luglio 1981 – Lourdes (Francia)

– agosto 1985 – Nairobi (Kenya)

Un particolare cenno merita il pellegrinaggio al Congresso Eucaristico di Manila tenutosi nell’inverno 1937. Una settantina di italiani, sotto la presidenza dell’Arcivescovo di malta Mons. Gonzi, viaggiarono con il “Conte Rosso” che funzionò da albergo galleggiante. Il viaggio durò 68 giorni; la quota minima era di L.3.800 e la massima di L. 10.500. Così ricorda Slatri: “Partii da Genova a bordo del “Conte Rosso” con i residui dell’esaurimento ed ero molto preoccupato, non dormivo, il mare era agitato… Ma dopo la sosta a Porto Said, il mare e il clima africano mi ridiedero energia e potei compiere tutto il lungo viaggio in piena forma. Con S.E. Mons. Rosa, Arcivescovo di Perugia, organizzammo la Cresima di 21 marinai ed il Battesimo di uno, con solennità e partecipazione del personale di bordo e di tutti i viaggiatori. Fu una vera missione”.

Il “Conte Rosso” sostò a Porto Said, Massaua (42 gradi), Aden, Bombay, Ceylon, Singapore e rimase a Manila sette giorni, permettendo la partecipazione piena al Congresso e la visita interessantissima all’antica capitale delle Filippine e dell’interno dell’isola di Mindanao.

Al ritorno vi fu una sosta a Saigon, e un gruppo di 13 persone attraversò in macchina tutta l’Indocina, allora francese, visitando la meravigliosa Angkor e la moderna cittadina di Pnom Pen. Alla frontiera del Siam (oggi Tailandia), giunse a Bangkok in 24 ore un treno speciale per 13 italiani e 47 inglesi della comitiva Cook, attraverso immense foreste disabitate: i visitatori sostarono nella cosiddetta “Venezia d’Oriente”, malgrado vi fosse un’epidemia di colera. In seguito, con un altro treno speciale la comitiva raggiunse Penang nella penisola di Malacca, dove era ancorato il bianco ed accogliente “Conte Rosso”. Durante lo stesso viaggio si sostò anche a Colombo, a Bombay e a Porto Said, e allo sbarco a Genova la comitiva si ritrovò in pieno inverno.

Negli anni 1937 – 1938 furono assai numerosi ed affollati i pellegrinaggi a Pompei, via mare, a bordo del transatlantico “Rex”, che videro la partecipazione di varie migliaia di lombardi.

Nel maggio 1938, la partecipazione al Congresso Eucaristico di Budapest fu massiccia: con tre treni speciali e torpedoni partirono per l’Ungheria 1500 italiani. Fu un’impresa assai impegnativa per la grande affluenza di persone, la difficoltà linguistica, la restrizione valutaria, problemi che vennero superati grazie all’aiuto di alcuni nobili di origine inglese.

Negli anni successivi, con la minaccia della guerra aumentarono le restrizioni valutarie governative.

L’ultimo pellegrinaggio all’estero ebbe luogo a Lubiana nel luglio 1939, in occasione del Congresso Internazionale di Cristo Re: qualche mese dopo Slatri andò da solo a Lourdes, ed alla Grotta ebbe la sensazione che per lui si trattasse dell’ultima visita: la seconda guerra mondiale era ormai imminente, anche se l’Italia vi entrò solo nel giugno 1940. Naturalmente c’era altro da pensare che organizzare pellegrinaggi: nascosti in cantina i documenti più importanti e l’archivio dei partecipanti, Slatri si trasferì a Roma alla casa paolina di via Flaminio Ponzio, con mansioni di contabile. In seguito, passò un lungo periodo di riposo a Cattolica ospite della patriarcale famiglia De Nicolò. Perdurando la guerra, Slatri tornò a Milano dove assunse la direzione dell’Istituto di Propaganda Libraria e insegnò religione nella scuola statale Lombardini sino ai grandi bombardamenti dell’agosto 1943.