Villa aerea 3

LA GESTIONE DI UNA DIMORA STORICA PRIVATA APERTA AL PUBBLICO:

Confronto tra modello familiare e modello aziendale

di Jacopo Marcello

Le dimore storiche, con la loro imponenza e il loro fascino, ci trasportano indietro nel tempo, raccontandoci storie di epoche passate, di nobili famiglie e di eventi che hanno segnato la storia. Aprirle al pubblico significa non solo preservare questo patrimonio inestimabile, ma anche renderlo disponibile a tutti, creando un ponte tra passato e futuro.

Tuttavia, gestire una dimora storica aperta al pubblico non è un’impresa semplice. Richiede una combinazione di passione, competenze specifiche e capacità gestionali non indifferenti. Oltre alla conoscenza del patrimonio storico e artistico, è necessario possedere nozioni di marketing, comunicazione, gestione del personale, contabilità, manutenzione e restauro.

La scelta del modello di gestione più adatto dipende da una serie di fattori, tra cui le dimensioni e la complessità della dimora storica, le risorse economiche disponibili, le competenze e le esperienze dei proprietari e gli obiettivi che si intendono raggiungere.

 

Modello familiare: flessibilità e controllo, ma carico di lavoro gravoso

Il modello familiare si contraddistingue per la sua flessibilità e rapidità decisionale. I proprietari hanno il pieno controllo su ogni aspetto gestionale, potendo adattare l’offerta alle esigenze del pubblico e alle proprie disponibilità. Inoltre, il clima familiare può creare un ambiente più accogliente per i visitatori.

Tuttavia, questo modello presenta anche alcuni svantaggi:

  • Carico di lavoro gravoso per i proprietari: La gestione di tutti gli aspetti organizzativi e operativi può risultare impegnativa e richiedere un notevole dispendio di tempo ed energie.
  • Minore professionalizzazione della gestione: La mancanza di competenze specifiche in alcuni ambiti potrebbe limitare l’efficienza e la qualità del servizio offerto.
  • Difficoltà nel reperire le competenze necessarie: Trovare personale qualificato, soprattutto per attività specifiche come la manutenzione, il restauro o la vigilanza, potrebbe essere più difficile e certamente più dispendioso.

Modello aziendale: professionalità e efficienza, ma costi più alti

Il modello aziendale offre una gestione più strutturata e professionale. La presenza di figure specializzate in ogni settore garantisce un servizio di alta qualità e un’organizzazione efficiente. Inoltre, questo modello facilita l’accesso a finanziamenti e sponsorizzazioni.

Tuttavia, il modello aziendale presenta anche alcuni svantaggi:

  • Costi fissi più alti: La struttura organizzativa più complessa e il numero maggiore di dipendenti comportano costi di gestione più elevati.
  • Minore controllo sulla gestione da parte dei proprietari: Le decisioni strategiche e operative potrebbero essere condivise con il management aziendale, limitando l’autonomia dei proprietari.
  • Rischio di burocratizzazione: L’eccessiva rigidità di procedure e regolamentazioni potrebbe ostacolare la flessibilità e la rapidità decisionale.

Un esempio di come i due modelli di gestione siano differenti si è palesato nel biennio 2020-2021, durante il periodo di pandemia. In seguito ai divieti di assembramento, quasi tutte le attività svolte nelle dimore storiche sono rimaste bloccate per 14 mesi, seppur con qualche intermittenza. Visite di gruppo, soggiorni ed eventi sono stati cancellati a ripetizione. In quel frangente, le gestioni familiari hanno saputo reagire meglio e più velocemente, abbattendo subito i pochi costi fissi e risparmiando su tutti quelli variabili, abitualmente derivanti da servizi e prestazioni “a chiamata” o in outsourcing. Per le strutture aziendali più articolate, invece, la reazione è stata molto più lenta e complessa, portando in molti casi al collasso dell’attività per mancanza di flussi di cassa, soprattutto per far fronte ai costi del personale.

 

Soluzioni ibride e reti collaborative: il meglio di entrambi i mondi

Oltre ai due modelli principali, è importante considerare anche la possibilità di adottare soluzioni ibride che combinino elementi di entrambi. Ad esempio, una dimora storica potrebbe essere gestita a livello familiare, avvalendosi però di servizi esterni per alcune attività specifiche, come la manutenzione o la promozione.

Inoltre, la collaborazione con le istituzioni locali, con le altre dimore storiche del territorio e con gli operatori turistici è fondamentale per creare una rete di offerta culturale di qualità e promuovere il territorio in modo sinergico.

Investire nella formazione, nella promozione e nell’innovazione: la chiave per il successo

La gestione di una dimora storica aperta al pubblico è un processo in continua evoluzione. È necessario essere pronti ad adattarsi alle nuove esigenze del pubblico e alle sfide del mercato. In questo senso, investire nella formazione del personale, nella promozione del patrimonio e nell’innovazione dei servizi offerti è fondamentale per rimanere competitivi e attrarre un pubblico sempre più ampio.

Solo così sarà possibile garantire la conservazione e la valorizzazione di questi tesori inestimabili per le generazioni future, rendendoli non solo luoghi di memoria, ma anche centri di cultura viva e di esperienze indimenticabili.

 

Jacopo Marcello

Proprietario e gestore della villa veneta Ca’ Marcello, in provincia di Padova, che da 30 anni organizza nella propria struttura servizi di visita culturale, soggiorno in appartamenti vacanza, eventi privati e aziendali.

È stato inoltre coordinatore del progetto “Ville Venete per le scuole” e ha ricoperto il ruolo di consigliere di amministrazione dell’Associazione Ville Venete per 6 anni, con deleghe alla didattica e al turismo, rappresentando il comparto in vari progetti regionali e nazionali.