INTERVISTA A GIACOMO ANSALDI
Cantine Ansaldi & Baglio Donna Franca
A cura di Maria Grazia Pasta
Giacomo Ansaldi è Dirigente dell’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura di Trapani e CEO di Cantine Ansaldi e Baglio Donna Franca. Scopriamo di più sulla sua attività imprenditoriale legata al vino, all’ospitalità e al turismo enogastronomico.
Storia e tradizione: Ci racconti brevemente la storia delle Cantine Ansaldi. Come si è evoluta l’azienda nel corso degli anni?
Sono nato e cresciuto in vigna, sperimentando sin da piccolo sia la fatica del lavoro nei campi sia la soddisfazione che solo una buona e ricca vendemmia può dare. La mia curiosità e il fascino per il mondo del vino mi hanno spinto a viaggiare per conoscere i paesi produttori leader nel mondo, desiderando approfondire le mie conoscenze attraverso esperienze dirette. Con il tempo, ho acquisito consapevolezza della ricchezza e delle potenzialità del territorio marsalese e di tutta la Sicilia occidentale, nutrendo il desiderio di recuperare e valorizzare l’identità storica della viticoltura locale. È per questo che nel 2000 ho deciso di acquistare il Baglio. Il tutto inizia nel 2006, con due vini che ancora oggi comunicano l’identità territoriale della zona, e parlo della piana dell’Abbadessa e Cipponeri, cru dai quali prendono nome le due riserve che produciamo. Abbiamo iniziato con pochissima superficie vitata, ma a diverse fasi intermedie di questa esperienza, abbiamo puntato anche ad accrescere la superficie totale, per ritrovarci ad oggi con due tenute, quella del Baglio Donna Franca, 11 ettari, e quella di Celso Pesce, 18 ettari.
Filosofia produttiva: Quali sono i principi alla base della vostra filosofia produttiva?
La filosofia di produzione aziendale è il perfetto connubio tra tecniche del passato e moderne tecnologie; ogni varietà è vinificata rispettando le sue caratteristiche e peculiarità, in modo che queste possano esprimersi al meglio. Qui nascono vini biologici che meglio raccontano le unicità e peculiarità del territorio e le caratteristiche intrinseche dei vitigni. L’azienda si dedica alla cura di ogni dettaglio: dalla coltivazione alla raccolta, dalla produzione all’imbottigliamento, dall’imballaggio all’ospitalità. Una filiera produttiva completamente interna e controllata, dal grappolo alla bottiglia.
Vini d’eccellenza: Quali sono i vini di cui vai maggiormente fiero? C’è un prodotto a cui è particolarmente legato?
Tutti i miei vini sono creature di cui vado fiero, poiché ognuno di loro ha delle peculiarità che appartengono alla mia filosofia produttiva.
Sono molto legato alle due riserve Abbadessa e Cipponeri perché sono la sintesi perfetta di un modo di fare vino locale attraverso la coltivazione di più varietà in un solo vigneto con la successiva vinificazione congiunta, dove l’unica variabile è l’andamento climatico stagionale.
Innovazione e sostenibilità: In che modo conciliate la tradizione vitivinicola con l’innovazione e la sostenibilità ambientale?
Tradire il passato con l’innovazione è stato l’approccio che abbiamo utilizzato per progettare il nostro futuro, prendendo dal passato tutto quello che ha caratterizzato il contesto come: la genetica, il paesaggio, la ruralità e le architetture;
allo stesso tempo, abbiamo tradito il passato introducendo tecnologie di coltivazione e di vinificazione contemporanee che adottano principi di sostenibilità ambientale come: non utilizzo di prodotti chimici di sintesi (BIO), non utilizzo di acqua per irrigazione, mantenimento di forme di allevamento storiche come l’alberello, produzione di energie rinnovabili elettrica e solare termico, tecniche di vinificazione poco invasive, non utilizzo di coadiuvanti enologici, avendo cura di aspettare per cui utilizziamo il “Tempo”.
Donna Franca Resort: Ci parli del Donna Franca Resort e di come si inserisce sia nel contesto del turismo di lusso in Sicilia che nel contesto del turismo enogastronomico.
Baglio Donna Franca è un Agriturismo, Wine Resort, situato in Contrada Florio, tra Trapani e Marsala.
In perfetta simbiosi con l’Azienda Agricola di famiglia Ansaldi, produce e commercializza vino, olio, pasta e marmellate artigianali completamente biologici, frutto del lavoro dell’uomo, della natura e dello studio attento e appassionato dei proprietari, rispettando le tradizioni locali più antiche, con una genuinità culinaria ormai oggi rara, valorizzando l’identità e le radici delle tipicità locali.
L’atmosfera che qui si respira è quella genuina e affascinante di un tempo, legata alle tradizioni e alla civiltà contadina. La viticoltura è sempre stata l’attività più praticata sia in questo territorio che nelle zone circostanti fin dai tempi più remoti, fino ad arrivare al 1773, quando i grandi imprenditori Inglesi, tra cui John Woodhouse e Joseph Whitaker, iniziarono a produrre il Marsala, un vino fortificato, conosciuto e bevuto in tutto il mondo!
Il Rudere, appartenuto alla famiglia Florio, la storica dinastia siciliana, di origini calabresi, fu acquistato dalla mia famiglia nell’anno 2000, restaurato e riconvertito in cantina e struttura ricettiva. Il termine “Baglio” viene dall’arabo “bahal”, cortile, si riferisce ad originali espressioni architettoniche articolate attorno ad una torre che ha specifiche esigenze difensive. Il Nome Donna Franca, invece, è un omaggio a Franca Florio, simbolo della Belle Époque Sicilia.
L’avventura iniziata nel 2000 ha come obiettivo la reale riscoperta della propria identità, delle proprie origini per riportare alla luce quello che era il mondo contadino prima dell’arrivo degli inglesi.
Il cuore della struttura è la cantina guidata e gestita da me stesso, in cui si producono vini biologici che raccontano una storia ambientata nel passato in cui i protagonisti continuano ad essere persone comuni, dedite al lavoro, alla famiglia ed estremamente legate ai valori tradizionali di identità e cultura.
La passione per la storia, unita all’amore per il mio lavoro, mi ha portato ad intraprendere uno studio della vitivinicoltura e del territorio marsalese con particolare attenzione al vino “Perpetuo”. Il Perpetuo è l’antenato del celebre vino Marsala.
La nascita del vino Marsala è da attribuire agli Inglesi che partendo proprio dal vino Perpetuo costruirono industrialmente un vino liquoroso (aggiungendo alcool) che somigliasse ai ben più famosi Madera, Porto e Sherry. Prima del loro arrivo, quindi, a Marsala si produceva un vino naturale da Catarratto, Inzolia, Catanese Bianca e Grillo. La peculiarità del terroir garantiva di raggiungere un’eccezionale maturazione delle uve che permettevano di raggiungere 17-19 % vol.
Questo era il vino del popolo marsalese e veniva prodotto con la particolare tecnica del rabbocco negli anni successivi con vini più giovani. Più tempo passava il vino in botte, più diventava buono.
Esso era destinato alle grandi occasioni considerando il sacro valore simbolico che esso acquisiva negli anni per le famiglie. Il Perpetuo era un tesoro da tramandare di generazione in generazione.
Questa passione mi ha portato, nel corso degli anni, a creare una collezione di “Vini Perpetui” prodotti a Marsala di diverse contrade e annate. Per chi non ha avuto la fortuna di poterla ammirare presso “Baglio Donna franca”, proverò a descriverla raccontando come è stato possibile realizzarla.
Nonostante la nascita del vino Marsala abbia rischiato di far cadere in oblio questa antica e preziosa tradizione, presso alcune famiglie locali è rimasta in vita la particolare vinificazione in Perpetuo che gelosamente hanno custodito. Grazie al mio lavoro, sono riuscito a tenere traccia degli ultimi esemplari ancora in vita e a creare la più grande collezione di vino Perpetuo al Mondo attraverso acquisti, regali, affidamenti. Ècomposta da 29 botti di 1500 e 2000 litri di diverse annate. La più longeva risale al 1957
Ognuna delle botti collezionata è stata per me oggetto di studio. Grazie a questa analisi accurata, ho preso coscienza del fatto che ognuna di esse fosse totalmente diversa dalle altre ma unico era il filo rosso che le accomunava: l’appartenenza al territorio e la volontà di coltivare il sapere.
Due volte l’anno organizziamo una Masterclass sul Perpetuo dove presentiamo agli ospiti 4 diversi vini Perpetui provenienti da altrettante Contrade: Birgi, San Pantaleo, Zizza e Abbadessa.
La cosa più difficile in assoluto, è trasmettere anni di studio e ricerca in pochi minuti e soprattutto di permettere, durante la degustazione, di sentire materialmente il collegamento tra l’uomo, l’amore per il territorio e la storia.
La nostra collezione è in realtà una missione: dare un futuro al vino perpetuo, per permettere a chi verrà dopo di noi di conoscerlo e custodirlo. Per farlo, dobbiamo seguire delle semplici regole stabilite da chi lo ha custodito prima di noi. Del vino contenuto in ogni botte non si sa nulla, solo il loro racconto che ho ascoltato grazie ai rapporti umani intessuti con la gente di quel mondo rurale dal quale anch’io provengo.
Il mio progetto prevede di produrre 2000 litri di vino destinati a diventare Perpetuo. Ottenuto da uve provenienti da vigneti di età minima di trent’anni composti esclusivamente da varietà indigene. Questo vino resterà in botte per un affinamento minimo di 30 anni.
Solo dopo aver avuto la certezza della produzione si potrà prelevare dalla collezione un’equivalente quantitativo di vino che sarà affidato ai Wine Ambassador che avranno l’impegno morale di continuare a perpetuare questa particolare storia.
Il fascino di soggiornare in una dimora storica dei Florio e il racconto affascinante di una storia come quella del Perpetuo sono gli elementi imprescindibili nel rendere lussuosa una esperienza turistica in Sicilia e in particolare al Baglio Donnafranca.
Esperienza di ospitalità: Qual è la vostra idea di ospitalità e come si traduce in un soggiorno presso il Donna Franca Resort?
L’idea di ospitalità che ci caratterizza è molto legata al Green Deal e al Farm to Fork, nel rispetto della biodiversità e della sostenibilità in genere dove il Tempo diventa l’elemento prezioso per godersi le peculiarità offerte.
Target e mercati: In base alla sua esperienza diretta e ai target di riferimento delle sue attività imprenditoriali, può dirci quali sono i mercati maggiormente interessati alla destinazione Sicilia e quali invece quelli su cui dovremmo puntare?
I mercati prevalentemente interessati alle nostre attività sono oltre a quello locale e nazionale, quelli del nord Europa, e degli USA. Dovremmo puntare su mercati che hanno molta sensibilità per la storia e per la biodiversità come il Giappone.
Futuro del turismo: Quali sono le vostre sfide e i vostri progetti per il futuro del turismo in Sicilia?
Per il futuro stiamo ampliando la nostra offerta turistica attraverso la possibilità di utilizzare un altro sito dove oltre al soggiorno si potranno fare attività escursionistiche legate alla scoperta della biodiversità vegetale e scoprire il benessere del mondo delle api.