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INSTAGRAM STORIES: UTILIZZARLE NEL MODO CORRETTO

di Fabio Riva – rivadigitalstudio.it

In questo articolo andremo a parlare delle stories di Instagram, uno strumento molto importante della piattaforma, che va utilizzato nel modo corretto con una strategia digital ben definita.

Le stories, tra i tanti “formati” che Instagram offre, sono quelle che possono essere gestite nel modo più “flessibile”, seppur con strategia e logica. Sono infatti contenuti visibili solamente a chi già ci segue (salvo condivisioni o contenuti sponsorizzati) e sono visibili per sole 24 ore. Dopo questo lasso di tempo le stories non sono più visibili e rimangono salvate solamente nell’archivio della nostra pagina.

Dato che sono visibili solamente ai nostri follower, le stories non sono il formato idoneo per crescere sulla piattaforma, ma sono invece molto adatte ad interagire con la nostra community.

Per ottenere i maggiori benefici dalle stories, è indicato pubblicare tutti i giorni almeno 5 stories, con un intervallo di tempo tra esse che vada a coprire l’arco dell’intera giornata.  

Le stories, sono idealmente un racconto spontaneo del brand, dove trovare approfondimenti e racconti della propria quotidianità. Nelle storie infatti, quella che viene premiata è la spontaneità.

È importante (ove possibile) “metterci la faccia”, mostrare al pubblico il dietro le quinte del proprio lavoro e della propria quotidianità, un po’ come fosse un gruppo di amici dove ci si racconta, ci si ascolta e si interagisce.

 

ALGORITMO DELLE STORIES

Come sappiamo, Instagram dispone di alcuni algoritmi che vanno ad esaminare tutti i contenuti che vengono pubblicati, regolando la loro “visibilità e distribuzione” in base ad una serie di fattori, tra cui i principali sono:

1- Le interazioni ricevute in passato: se vediamo spesso le stories di una determinata pagina e siamo soliti mettere like, o condividere e commentare, sarà molto probabile che vedremo sempre tra le prime stories quella pagina (vengono ordinate in base agli account con cui interagiamo di più).

2 – Le interazioni ricevute dalla storia appena pubblicata:  quando pubblichiamo una storia, l’algoritmo la mostra solamente ad una parte del nostro pubblico (circa il 10%) ed analizza come questa porzione di follower interagisce con la storia stessa.

Se l’interazione è positiva e il pubblico mette like, commenta, condivide la storia o rispondere a sondaggi o ad altri sticker, l’algoritmo mostrerà la storia ad un’altra porzione di pubblico. Se anche questa interagisce positivamente, l’algoritmo interpreterà che il contenuto è di valore e continuerà a mostrarlo sempre ad una fascia maggiore di follower.

Se invece la prima parte di follower a cui viene mostrata non interagisce, non la visualizza o esce dalla storia durante la visualizzazione, l’algoritmo riterrà il contenuto di scarsa qualità e non lo mostrerà più a nessun altro.

Un altro fattore di cui l’algoritmo tiene conto è anche la geolocalizzazione. 

Agli utenti vengono infatti mostrate le storie anche in base alla loro posizione, per cui è importante inserire nelle stories gli hashtag di posizione e i tag.

Quando le nostre stories non hanno ottenuto le interazioni che speravamo e quindi l’algoritmo ci ha penalizzati (vediamo quindi che le persone raggiunte sono molto poche) è importante interrompere la pubblicazione per circa 24 ore, in modo da uscire dal “blocco” dell’algoritmo, che ripartirà da zero.

Dopo 24 ore cercare di pubblicare delle stories contenenti sticker interattivi, in modo da invogliare i nostri follower a interagire (es. sondaggi o quiz).

 

LA STRUTTURA DELLE STORIES

Per fare in modo che le stories vengano viste da più persone possibili è necessario quindi tenere alta l’attenzione dei nostri follower, pubblicando come già accennato contenuti ingaggianti e “interattivi”, quali ad esempio quiz e sondaggi (es. un sondaggio sulla destinazione di viaggio preferita, oppure un quiz su dove si trova uno specifico monumento) o momenti della propria quotidianità, sempre il più possibile interessanti e interattivi.

È anche buona norma seguire una struttura ben precisa nella progettazione delle stories:

  • creare un “gancio” iniziale che catturi l’attenzione della persona e che la invoglia a proseguire nella visualizzazione della storia (in questa fase possono essere inserite ad esempio delle domande, in modo che le persone vogliano poi proseguire per sapere la risposta, oppure la formula sempre ben accetta dei “5 errori più comuni” o “Lo sapevi che?”, ecc.)
  • nelle slide successive, andiamo a raccontare il messaggio principale che vogliamo comunicare dando magari una visione più personale e un’opinione
  • come ultimo step andiamo a chiudere il set di stories con una call to action ben specifica in base all’obiettivo (ad esempio inserendo un link che porta verso una pagina o un prodotto del nostro sito web)



LE STORIE IN EVIDENZA

Sotto alla BIO del nostro profilo Instagram è anche possibile creare quelle che vengono chiamate “storie in evidenza”, ovvero dei box che possono raccogliere più storie insieme, divise magari per argomento.

Le stories in evidenza sono una funzionalità molto importante, non solo perché vanno a completare il nostro profilo da un punto di vista grafico e di contenuto, ma permettono anche di creare una vera e propria narrazione, sfruttando quello che è lo storytelling aziendale.

Le stories in evidenza, infatti, non scompaiono dopo le 24 ore, ma rimangono visibili a chiunque entra nel nostro profilo, anche se non ancora nostro follower.

Da queste può farsi quindi un’idea su chi siamo, di cosa ci occupiamo, quali sono i nostri prodotti/servizi.

Dobbiamo raccogliere tutti i messaggi più rilevanti a chi atterra sul nostro profilo e non ci conosce.



COME ANALIZZARE LE STORIES

Una volta creata una strategia per la pubblicazione delle stories e aver seguito le linee guida per la loro creazione e pubblicazione, è poi importante andare ad analizzarle attraverso gli insight, in modo da valutare se la strategia sta funzionando o meno e quali storie hanno un maggior riscontro rispetto ad altre.

Per fare questo sono 3 le metriche da tenere monitorate:

1 – Il rapporto tra le visualizzazioni delle stories e i follower. È uno dei valori più rilevanti da prendere in considerazione e si ottiene dividendo il numero delle visualizzazioni della storia con il numero di follower della nostra pagina.

  • se il valore è tra l’1% e il 3%, il dato è molto negativo
  • se il valore è tra il 3% e il 6%, il dato è mediocre
  • se il valore è tra il 6% e il 10%, il dato è positivo
  • se il valore è tra il 10% e il 20%, il dato è ottimo
  • se il valore è maggiore del 20% il dato è eccellente

 

2 – Il rapporto tra le risposte ai sondaggi e il numero di visualizzazioni che ha avuto la storia. In questo caso andiamo a capire se i contenuti che pubblichiamo sono interessanti per i nostri follower.

  • se il valore è tra il 10% e il 20%, il dato è mediocre
  • se il valore è tra il 20% e il 30%, il dato è positivo
  • se il valore è tra il 30% e il 50%, il dato è ottimo
  • se il valore è maggiore del 50% il dato è eccellente

 

3 – Il rapporto tra le risposte ai quiz e il numero di visualizzazioni della storia.

  • se il valore è tra il 20% e il 30%, il dato è mediocre
  • se il valore è tra il 30% e il 50%, il dato è positivo
  • se il valore è maggiore del 50% il dato è eccellente

 

Grazie a questi valori possiamo avere un’idea di come sta andando la nostra strategia e capire quali azioni correttive fare eventualmente.

In sintesi è importante capire che le stories sono un elemento fondamentale da considerare nella nostra strategia social legata ad Instagram, adatte a movimentare la nostra community e creare con i follower un rapporto più “umano” e “intimo”.

Tutto questo attraverso una comunicazione più personale e mostrando quindi momenti di quotidianità e dietro le quinte, cosa che permette alle persone di avvicinarsi di più al nostro brand.