il dubbio e il cuore

Il Dubbio e il Cuore

di Bernie Gallotta

Durante il cammino della nostra vita può succedere di sentire emergere una strana sensazione che non sappiamo nominare, un sottile disagio, una sorta di disallineamento da noi stessi che ci conduce ad un bivio.

 “Un giorno Alice arrivò ad un bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull’albero.
Che strada devo prendere? chiese.
La risposta fu una domanda: dove vuoi andare?
Non lo so, rispose Alice.
Allora – disse lo Stregatto – non ha importanza”

Di fronte al bivio è richiesta una scelta. Una scelta coraggiosa, oltre la paura dell’ignoto. La scelta non è fuori, a destra o a sinistra, bensì dentro, dentro il nostro Essere più profondo.

Se non sai cosa pensare a riguardo di una certa cosa, rilassati e sospendi il giudizio. Osserva. Fermati e osserva.

Ad un certo punto qualcosa dentro di te comincerà a parlare e a suggerirti qualcosa, è come se finalmente riuscissi a vedere sempre più nitidamente quel qualcosa che non riuscivi a vedere prima, o a vederlo da un’altra prospettiva. 

“Quando a te si apriranno tante strade e non saprai quale scegliere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta.Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuto al mondo, non farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora, resta in silenzio ed ascolta il tuo cuore. E quando ti parla, alzati e vai dove lui ti porta”

Seguendo l’esempio di Susanna Tamaro ho seguito la voce del mio Cuore che questa volta mi ha condotto in UET per un nuovo cammino, attraverso il quale poter trasmettere la mia ventennale esperienza nell’Accoglienza turistica a tutti coloro che avrò l’onore di conoscere. Non mi reputo un formatore, un docente, un professore (seppur così vengo considerato); sono semplicemente Bernie, profondamente innamorato della mia missione e consapevole di volermi esprimere al meglio anche questa volta. Tentando di profondere la mia passione al prossimo con tanta energia, l’entusiasmo che mi contraddistingue e cercando ogni volta di fare sempre goal. Perché solo se il discente farà veramente tesoro dei miei “racconti” avrò vinto, fatto così lezione, e con orgoglio potermi considerare ancora una volta un formatore!