Firenze e il Rinascimento

Firenze e il Rinascimento

di Fabio Riva

Quando si utilizza la parola “Rinascimento” balena subito nella mente la città di Firenze, culla di questa corrente artistica e letteraria, che vede la nascita di personaggi di spicco tra i quali Michelangelo, Raffaello, Donatello, Petrarca e Boccaccio.
Molti storici considerano il Rinascimento il punto di passaggio tra il Medioevo e l’età moderna, in cui al centro non c’è più Dio, ma l’uomo, attraverso un rinnovamento culturale che traeva ispirazione dai classici Greci e Romani.
Il termine stesso sta ad indicare una “rinascita”, come venne definita dal Vasari, delle arti, della letteratura e della filosofia, dopo gli “anni bui” del Medioevo. Una nuova percezione dell’uomo e del mondo, dove ognuno poteva esprimere il proprio Io interiore attraverso i suoi talenti, in un periodo di grandi stravolgimenti, con la nascita delle monarchie, la scoperta dell’America e la Riforma Protestante.

Anche se inizialmente le novità proposte da grandi maestri come Brunelleschi, Donatello e Masaccio non erano accettate di buon grado e in larga parte incomprese, il Rinascimento divenne, poco dopo, l’espressione artistica più apprezzata, grazie all’influenza di Cosimo De’ Medici prima e di Lorenzo De’ Medici poi, che fecero diventare Firenze la “culla” del Rinascimento.
La loro politica fu caratterizzata infatti nell’interesse del bene pubblico e all’abbellimento della Città, che permise a diversi artisti di poter esprimere liberamente la loro arte e di avere i mezzi per poterlo fare.

Tra i primi fautori del rinascimento troviamo l’architetto Filippo Brunelleschi, considerato il primo ingegnere e progettista dell’età moderna. A lui si devono grandi invenzioni, come ad esempio la prospettiva ad unico punto di fuga. Si occupò della realizzazione di diverse opere architettoniche a Firenze, ma quella per cui sicuramente viene ricordato è la progettazione e costruzione della grande cupola di Santa Maria del Fiore.

La Cattedrale di Santa Maria del Fiore, che si erge sulle antiche rovine dell’antica Cattedrale di Santa Reparata, è un’imponente chiesa in stile Gotico, iniziata alla fine del XIII sec. da Arnolfo di Cambio e portata a termine solamente a metà del XV sec.
Dopo la morte di Arnolfo di Cambio i lavori si arrestarono a tempo indeterminato, passando successivamente nelle mani di Giotto, a cui venne affidata la direzione dei lavori. Giotto si concentrò sulla progettazione e la costruzione del campanile, da cui prende il nome, e dopo la sua morte i lavori passarono in mano ad Andrea Pisano.
Al termine della costruzione del Campanile e del corpo della Basilica, si presentò una questione di grande rilevanza: la grande cavità larga 43 metri, della cui copertura nessuno, fino a quel momento, si era ancora posto il problema di trovare una soluzione concreta.
L’impresa era ardua, in quanto non erano mai state raggiunte altezze ed ampiezze simili per una struttura a volta, fino ad allora.
Venne indetto un concorso pubblico, dove Brunelleschi si aggiudicò la costruzione della cupola. L’architetto adottò una soluzione del tutto innovativa, predisponendo una doppia calotta autoportante durante la costruzione, senza ricorrere alla tradizionale centina e ad impalcature.
Venne così costruita una “doppia cupola”, con un passaggio interno che permette di arrivare in cima salendo i suoi 463 gradini. L’interno della cupola è invece affrescato con il meraviglioso “giudizio universale” di Giorgio Vasari.
In Piazza del Duomo, oltre alla Basilica e al Battistero di Giotto, troviamo anche il Battistero di San Giovanni e il Museo dell’Opera, dove è possibile ammirare tutte le statue e le opere originali del Duomo, incluse le porte originali del Ghiberti.

A poca distanza dalla Cattedrale di Santa Maria del Fiore, troviamo Piazza della Signoria, una delle piazze storiche più famose di Firenze. Qui vi troviamo alcune opere davvero fantastiche, come la Fontana del Nettuno e la Statua equestre di Cosimo de Medici. L’edificio che spicca di più sulla piazza e il famoso “Palazzo Vecchio”, oggi sede del comune, e un tempo residenza della famiglia dei Medici, prima del trasferimento a Palazzo Pitti. All’interno vi troviamo anche un museo, con diverse opere di artisti rinascimentali.
Adiacente al Palazzo Vecchio vi troviamo uno dei musei più famosi del mondo, la “Galleria degli Uffizi”, dove vi sono raccolti alcuni dei più importanti capolavori di artisti come Raffaello, Botticelli, Giotto, Tiziano, Caravaggio, Leonardo da Vinci e tanti altri.
L’edificio, costruito con un perimetro a forma di U, doveva essere all’epoca sede degli uffici di tredici importanti Magistrature che regolavano l’amministrazione dello Stato mediceo.
L’inizio della costruzione risale al 1560, per mano di Giorgio Vasari che concepì la Galleria come esaltazione prospettica della Torre di Palazzo Vecchio.
La Galleria venne aperta al pubblico nel 1769 da Pietro Leopoldo da Lorena, che volle mettere in mostra la collezione di opere d’arte appartenuta un tempo alla famiglia Medici.
La visita agli Uffizi richiede diverse ore per poter ammirare con calma tutte le opere che vi sono conservate, tra cui alcune delle più famose al mondo, come ad esempio il doppio ritratto dei Duchi di Montefeltro, con l’inconfondibile profilo di Federico da Montefeltro, realizzato da Piero della Francesca, per non parlare dell’opera “La nascita di Venere” di Sandro Botticelli o la sua “Primavera”.
Altre opere di estrema importanza che possiamo trovare tra la sale degli Uffizi sono “Il Tondo Doni” di Michelangelo, e “l’Annunciazione” di Leonardo da Vinci.
Da non perdere, il famoso “Corridoio Vasariano”, voluto da Cosimo de Medici in occasione del matrimonio del figlio Francesco con Giovanna d’Austria, nel 1565, che consentiva ai Medici di spostarsi liberamente (ed in tutta sicurezza) dalla sede del governo, ovvero Palazzo Vecchio, alla loro residenza in Palazzo Pitti, senza dover attraversare le strade di Firenze. Il corridoio infatti è sopraelevato e percorre parte della galleria, superando poi l’Arno sopra a Ponte Vecchio ed arrivando successivamente nel Giardino di Boboli e da lì in Palazzo Pitti.

Ponte Vecchio, uno dei simboli di Firenze, è considerato uno dei ponti più bello al mondo. In passato, era la sede di macellerie e di botteghe di frutta e verdura, oggi invece possiamo trovare raffinate botteghe orafe, con una meravigliosa vista sul fiume e su Firenze.
Dalla sponda opposta dell’Arno troviamo Palazzo Pitti, che deve il nome al suo primo proprietario, il banchiere Luca Pitti, che fece edificare l’edificio alla metà del 400.
Venne poi acquistato nel 1550 da Cosimo de Medici e successivamente fu sede degli Asburgo e dei Savoia.
Attualmente ospita quattro musei: il Tesoro dei Granduchi al piano terra, la Galleria Palatina e gli Appartamenti Imperiali e Reali al piano nobile del Palazzo, la Galleria d’Arte Moderna e il Museo della Moda e del Costume al secondo piano. Alle spalle di Palazzo Pitti troviamo il Giardino dei Boboli, il parco storico di Firenze, in cui si può vivere una meravigliosa passeggiata dopo la visita del Palazzo.
Il giardino, voluto da Cosimo de Medici, si estende per ben 45.000 mq. ed è uno dei più importanti esempi di giardino all’italiana al mondo.

Altra destinazione da non perdere in una visita a Firenze è la Chiesa di Santa Maria Novella, situata a pochi passi dall’omonima stazione ferroviaria. La basilica, fu il simbolo a Firenze dell’ordine dei Domenicani, che ne volle la costruzione, terminata nella metà del XIV sec.
La facciata di Santa Maria Novella, composta da marmo bianco e verde, è fra le opere più importanti del Rinascimento fiorentino, pur essendo stata iniziata in periodi precedenti e completata definitivamente solo nel 1920. La parte inferiore venne infatti lasciata pressoché intatta nel suo assetto medievale, mentre la parte superiore vide l’intervento di Leon Battista Alberti, che cercò di uniformare “il nuovo e l’antico” grazie all’utilizzo della tarsia marmorea.
La Basilica merita una visita anche per i suoi bellissimi interni e per ciò che custodisce.
E’ lunga 99 mt. e suddivisa in tre diverse navate sovrastate da archi e volte decorate. Di grande importanza troviamo l’enorme Crocifisso di Giotto e La Trinità del Masaccio.

Firenze come abbiamo detto è considerata la culla del Rinascimento e questo è stato possibile grazie alla Famiglia De’ Medici e al loro impegno verso la cultura e la bellezza. Tappa quindi obbligatoria è quella di visitare le tombe di questa antica e potente famiglia fiorentina, protagonista della storia italiana ma anche di quella europea. Stiamo parlando delle Cappelle Medicee, una grande cupola situata nel grande complesso della Chiesa di San Lorenzo, la chiesa della famiglia Medici.

Ultima tappa da non perdere è sicuramente la Galleria dell’Accademia, che ospita molte importanti opere d’arte, ma famosa principalmente per le sculture di uno dei più grandi artisti e scultori del Rinascimento, Michelangelo Buonarroti. La galleria, meta ogni anno di migliaia di turisti, è così chiamata perchè originariamente costruita dal granduca Pietro Leopoldo di Lorena per ospitare gli studenti della vicina Accademia delle arti e del disegno, in modo che potessero trovarvi opere d’arte su cui esercitarsi per la propria formazione artistica.
L’Accademia ospita una delle opere più emblematiche di Michelangelo, il famoso David, collocato in una tribuna costruita appositamente dopo il trasferimento della statua da Piazza della Signoria. La statua rappresenta Davide, l’eroe biblico che si scontrò contro il gigante Golia. L’allegoria vuole significare la vittoria dell’intelligenza sulla forza bruta e il coraggio, rimarcando quindi i principi del Rinascimento.
La statua fu realizzata utilizzando un unico blocco di marmo già utilizzato da altri artisti, secondo il principio di Michelangelo per la quale la “figura” era già presente nel blocco di marmo e doveva essere solo tirata fuori.
In altre sale della Galleria troviamo capolavori anche di altri grandi artisti italiani, come Sandro Botticelli. Vi troviamo inoltre una sezione più recente che ospita il Museo degli Strumenti Musicali, che ospita antichi strumenti tra i quali alcuni appartenuti a Bartolomeo Cristofori, inventore del pianoforte.

Ci sarebbe da parlare ancora molto di Firenze e di tutto quello che è possibile vedere, in quanto possiamo dire che l’intera città è un’opera d’arte da scoprire. Sicuramente una delle più belle e simboliche città d’Italia, che ci rappresenta in tutto il mondo per la sua bellezza e cultura.