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Cammini: un'importante opportunità turistica

di Cristina Menghini

Negli ultimi 10 anni la pratica del camminare ha coinvolto sempre più persone di tutte le età dando vita ad una nuova importante offerta turistica: quella dei “viaggi a piedi”. Sono ormai migliaia le donne e gli uomini che ogni anno, in autonomia o organizzati in gruppi, scelgono di vivere un’esperienza di Cammino alla scoperta della bellezza dei territori. 

 

I benefici psico-fisici che spingono queste persone ad uscire di casa, zaino in spalla, e a percorrere centinaia di chilometri di strade e sentieri sono molto personali con l’effetto di creare opportunità di cambiamento interiore e di riscatto sociale, ma questo grande atto rivoluzionario che è il camminare porta con sé anche importanti ripercussioni sui territori attraversati. Semplici passi che attraverso l’incontro con le comunità, hanno la forza di sostenere territori marginali attivando un’economia diffusa e destagionalizzata e promuovendo dialogo e collaborazione tra cittadini ed enti locali. 

 

Mentre in passato si trattava di un’offerta esclusivamente legata al pellegrinaggio verso una meta religiosa, pensiamo alla conosciuta e frequentata Santiago de Compostela in Spagna, oggi anche l’Italia è protagonista di uno sviluppo sempre più importante di itinerari naturalistici e storico-culturali: dalla via Francigena ai Cammini Francescani, dal Sentiero Italia ai lunghi trekking tematici lungo gli Appennini. Il solo “Atlante digitale dei Cammini d’Italia”, pubblicato nel 2016 e in continuo aggiornamento, che mappa tutti i percorsi riconosciuti dal Ministero dei Beni Culturali, conta ben 46 itinerari per una rete di mobilità “slow” di migliaia di chilometri, ma sono oltre un centinaio i cammini, più o meno organizzati, a disposizione di viandanti, ciclisti e amanti della natura e del viaggio lento. Si tratta di un turismo fatto di numeri ogni anno sempre più crescenti, di storie personali e di accoglienza in piccole strutture, spesso a gestione familiare, caratterizzato da un flusso abbastanza costante tutto l’anno e non condizionato dai picchi del turismo feriale. 

 

Anche molti professionisti, tour operator specializzati ed associazioni sportive e culturali sono già coinvolti in tutto il territorio nazionale nell’organizzazione di iniziative di trekking e cammini e nella promozione di parchi, riserve naturali e borghi poco conosciuti, dove segreti e bellezze sono pronti a svelarsi al camminatore. Per molti piccoli paesi il continuo passaggio dei “viaggiatori lenti” rappresenta una grande opportunità di resistenza e di rilancio economico. Infatti la presenza di bar e ristoranti dove rifocillarsi, di strutture ricettive dove pernottare, di negozi di alimentari e di attrezzatura specializzata è fondamentale per l’organizzazione di un’esperienza di cammino agevole e “protetta”, garantendo assistenza a chi cammina e lavoro alla comunità. Le amministrazioni e i privati che hanno creduto in questa opportunità, investendo tempo e risorse in una buona accoglienza e nella creazione di servizi “ad hoc” per viandanti e pellegrini, beneficiano ora dello sviluppo di una piccola economia che ha ridato speranza e ripopolato piazze e case rimaste vuote per decenni. Per la sua peculiarità di promuovere anche benessere, sostenibilità e rispetto per l’ambiente, il turismo slow, e in particolare il camminare, costituisce quindi un’importante opportunità da perseguire e di cui beneficiare sia a livello socio-economico che educativo-culturale, destinato a diventare uno dei pilastri dell’offerta turistica del futuro.