Alternative Dispute Resolution

Il turista che si ritiene leso nel godimento di un suo diritto, ha dei metodi alternativi (extra-giudiziali) di risoluzione delle controversie (Alternative Dispute Resolution)?

di Mario Zanello

A questa domanda si potrebbe in tutta onestà rispondere, senza tema d’errore,: ‘’ Sì, da almeno vent’anni, tramite le Camere di Commercio con le procedure di conciliazione od arbitrato.

Vero, ma in questa sede si vuole spendere qualche parola sugli ulteriori interventi legislativi degli ultimi anni che hanno rafforzato le possibilità del turista di risolvere le situazioni di microconflittualità senza adire le vie ordinarie, alle quali , naturalmente, è sempre possibile ricorrere.

Premettiamo che proprio lo spauracchio del ricorso al giudizio ordinario (che significa tempi lunghi e costi elevati, per ottenere risarcimenti spesso modesti) è stato la causa della scarsa emersione di contenzioso in materia.

Le cosiddette ADR (Alternative Dispute Resolution) rappresentano la risposta alle difficoltà rappresentate dall’accesso alla giustizia ordinaria.

Vediamo rapidamente quali sono oggi i principali riferimenti legislativi in materia.

Innanzitutto l’art. 67 del Codice del Turismo (d.lgs. 23 maggio 2011, n.79), che recita ” la procedura di mediazione, finalizzata alla conciliazione delle controversie in materia di turismo, è disciplinata dal decreto legislativo 4 marzo 2010, n.28 e costituisce condizione di procedibilità della domanda giudiziale o arbitrale se ciò è previsto da una clausola del contratto di fornitura dei servizi. Tale clausola deve essere specificamente approvata per iscritto dal turista.”

Ora, il decreto legislativo ricordato sopra, che in pratica introduceva la “mediazione obbligatoria” è stato abrogato (eccesso di delega), ma comunque questo art. 67 del Codice del turismo rappresenta il primo tentativo di inserimento della mediazione, pur senza l’obbligatorietà.

Ma un impulso decisivo è arrivato dall’Europa, il cui Parlamento ha infatti approvato nel 2013 una Direttiva e un Regolamento in materia, seppure non specificamente dedicati al turismo, ad esso per estensione certamente applicabili.

La Direttiva è la 2013/11/UE sulla risoluzione delle controversie tra i consumatori, recepita in Italia dal d.lgs. n.130 del 2015, mentre il Regolamento è il UE n.524 del 2013, relativo alla risoluzione delle controversie on line dei consumatori, chiamato Regolamento ODR (Online Dispute Resolution).

L’interdipendenza e la connessione tra questi due strumenti permettono che “i consumatori traggano vantaggio dall’accesso a mezzi facili, efficaci, rapidi, e a basso costo per risolvere le controversie nazionali e transfrontaliere derivanti da contratti di vendita o servizi, in modo da rafforzare la loro fiducia nel mercato” (considerando n.4 della Direttiva).

Il Regolamento infine mette a disposizione una piattaforma digitale che agevoli la rapidità della risoluzione delle controversie, disciplinando i modi in cui i reclami dovranno essere presentati, trattati e trasmessi.

In conclusione, l’indirizzo è certamente quello di contribuire a disciplinare più attentamente il settore turismo, a fronte di una sempre maggiore consapevolezza acquisita dal turista -consumatore dei diritti a lui stesso spettanti.

 

Riferimenti legislativi:

Decreto legislativo 23 maggio 2011, n.79, Codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo

Decreto legislativo 4 marzo 2010, n.28, Attuazione dell’articolo 60 della legge 18 giugno 2009, n. 69, in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali

Direttiva 2013/11/UE sulla risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori (Direttiva sull’ADR per i consumatori)

Regolamento UE n.524 del 2013  sulla risoluzione delle controversie online dei consumatori (Regolamento sull’ODR per i consumatori)

Per chi volesse approfondire:

MARTINELLO P,. Le associazioni dei consumatori e la tutela dei diritti del turista, in AA.VV: I contratti di viaggio e turismo, Egea, Milano, 1995

DESIATO O., Le politiche dell’Unione Europea in favore della degiurisdizionalizzazione e i più recenti interventi del legislatore italiano in  teme di ADR per i consumatori, in Resp. civ. prev., 2016, fasc.5,1703

MANCALEONI A.M., La risoluzione extragiudiziale delle controversie dei consumatori dopo la Direttiva 2013/11/UE, in Europa e dir.priv., 2017, p.1065 ss.