PELLEGRINAGGI PAOLINI (PARTE 6 - L’Anno Santo 1950)
di Marina Ambrosecchio
Ecco avvicinarsi l’Anno Santo 1950, e dunque presentarsi la necessità di ampliare l’organizzazione dei servizi e dell’assistenza che venivano richiesti da ogni parte d’Italia e da altre Nazioni.
Slatri espose all’Arcivescovo di Milano, Cardinale Schuster, l’opportunità di un accordo con il Comitato Diocesano dell’Anno Santo, e S. E. approvò. Negli incontri con il segretario, si combinò un interessante programma di pellegrinaggi diocesani a Roma, da effettuarsi in treno, in torpedone e via mare (ritorno per Pompei, Napoli, Genova coi grandi transatlantici), offerti ai numerosi e affezionati amici dei Paolini, alle Aziende e a parroci delle Diocesi lombarde.
Nella capitale la maggiore disponibilità di buoni ed economici alloggi, oltre ai moderni mezzi di trasporto migliori e più rapidi, resero meno faticoso il pellegrinaggio.
Per l’apertura dell’Anno Santo, il 26 dicembre 1949 – quando l’organizzazione romana non aveva ancora iniziato il rodaggio – giunse il numeroso pellegrinaggio del “Litoral Argentino”, organizzato dai Paolini di Buenos Aires e presieduto da S. E. il Card. Gaggiano, accompagnato da 12 tra Arcivescovi e Vescovi. I 450 partecipanti erano partiti ai primi di dicembre con un piroscafo speciale argentino, il quale giunto a Rio de Janeiro non fu più in grado di proseguire, per cui i pellegrini dovettero attendere alcuni giorni l’arrivo di un’altra nave che li portasse in Europa. La prima tappa prevista era Lisbona, per recarsi in seguito a Fatima. I pellegrini con 13 torpedoni raggiunsero Fatima per la celebrazione della S. Messa e per la visita, e dopo una sosta a Batalha si ritornò a Lisbona partendo la sera stessa per l’Italia.
La sistemazione a Roma all’Istituto S. Marta in Vaticano fu rifiutata da molti a causa dell’obbligo di rientrare alle ore 22, e fu laborioso trovare altrove alloggio, ma si riuscì ad accontentare tutti, ed il 27 dicembre ebbe inizio il programma romano.
Il pellegrinaggio fu caratterizzato da numerosi ed imprevedibili problemi; i pellegrini inoltre avevano vestiario adatto sia all’inverno sia all’estate, oltre a numerosi bagagli ed altro, tanto che i due ascensori del S. Marta si guastarono per l’eccessivo carico.
Dopo aver visitato Assisi il gruppo argentino proseguì, sempre in treno, alla volta della Svizzera, sostando a Einsielden dove molti videro per la prima volta la neve. Passando per Ginevra attraverso la Francia giunsero a Lourdes, per la S. Messa e per la visita ai luoghi sacri.
L’itinerario in Spagna fu un successo: la RENFE mise a disposizione un treno speciale tutto composto da nuovissime carrozze di prima classe. A Saragozza si ebbe un’accoglienza commovente da parte della Municipalità, che offrì una serata d’onore al Teatro principale della città. A causa dell’aumentato numero di bagaglio si rese necessario organizzare un trasporto speciale a mezzo Gondrand da Roma, all’imbarco nella Spagna del Nord. A Vigo, al pranzo di chiusura sul “Cantabrico”, i pellegrini vollero dimostrare la loro soddisfazione offrendo una bella targa elogiativa in argento, dopodichè si imbarcarono.
Durante l’Anno Santo ebbero vasta eco i numerosi e ben riusciti pellegrinaggi a Roma (effettuati in collaborazione con l’Ufficio Diocesano di Milano) con ritorno via mare da Napoli a Genova, a bordo dei magnifici transatlantici “Raffaello” e “Leonardo da Vinci”. Vi parteciparono ogni volta gruppi di 300/350 pellegrini provenienti dal nord Italia, entusiasti per il trattamento ricevuto a bordo e per un viaggio così vario e piacevole, nonchè economico. L’Ufficio di Roma calcolò di aver provveduto alla sistemazione ed assistenza nella Città Eterna di 161 pellegrinaggi, con un totale di circa 50.000 partecipanti, provenienti non solo dall’Italia, ma
anche da Germania, Francia, Belgio, Lussemburgo, Portogallo, etc.
Nei due anni successivi ripresero in particolare i viaggi verso Lourdes, Fatima, Einsieden, Mariazell; nel 1951 fu numerosa la partecipazione italiana al pellegrinaggio internazionale “Pax Christi” a Lourdes, e, nel maggio dello stesso anno, fu organizzato il primo treno speciale degli istituti “Marcelline” alla Grotta di Massabielle.
Ancora nel 1951, in seguito alle pressioni delle agenzie di viaggio italiane sorse a Milano l’IVET (Istituto Viaggi e Turismo), che ebbe la sua prima sede in via Mercalli 25 per poi trasferirsi nel nuovo palazzo di via S. Sofia 7/9, dove pure si installò l’Opera Italiana Pellegrinaggi Paolini.
Nello stesso palazzo di sette piani venne inoltre aperto l’Albergo Ambrosiano, vi trovarono sede le redazioni delle riviste “Alba”e “ Il Focolare”, oltre alla Scuola per Hostess. In seguito alla ripresa dei pellegrinaggi a Lourdes, per soddisfare a pressanti richieste, per due anni un paio di carrozze dei treni speciali vennero attrezzate con brandine, e furono accettati dei malati. Durante il viaggio di ritorno da uno dei pellegrinaggi effettuati nel 1951 si verificò l’improvvisa guarigione di una malata grave, una giovane di Varese che in seguito tornò più volte a Lourdes come infermiera.
Tuttavia, avendo constatato lo sviluppo del movimento e nella persuasione della prevalente necessità di assistere efficacemente i “malati spirituali”, si preferì dedicarsi esclusivamente ai validi, indirizzando i sofferenti fisici alle benemerite Opere sorte a tale scopo, tra le quali l’Unitalsi e l’Oftal.
Alla fine del 1953, essendosi resa necessaria a Roma una sede più ampia e comoda da raggiungere, venne acquistata l’agenzia I.T.E, situata in un palazzo di via della Conciliazione 26; durante la ristrutturazione dell’edificio fu necessario trasferire l’attività in angusti locali offerti dall’Albergo Columbus.
Il 1 gennaio 1957 subentrò l’IVET, sotto la direzione di Giuseppe Supino, e nell’aprile successivo, per un’opportuna riunificazione, Supino, dietro proposta di Slatri, assunse anche la direzione dell’IVET di Milano
Fra le varie iniziative vale la pena di segnalare:
– I treni turistici festivi in collaborazione con le Ferrovie dello Stato
– Il treno speciale Palermo-Lourdes per il pellegrinaggio regionale siciliano, presieduto dall’allora primate Card. E. Ruffini.
– Il pellegrinaggio mondiale dei sordomuti, sempre a Lourdes.
Il 19 febbraio 1956 i pellegrini milanesi furono invitati per una mattinata al Teatro Lirico, e malgrado nevicasse il teatro si riempì. Parlarono Slatri ed il prof. Volontè di Luino, e fu proiettato un interessante documentario sull’Austria.
Nel 1956 ebbero inoltre inizio pellegrinaggi aziendali a Lourdes, organizzati e coadiuvati dall’OIPP e dal’IVET; tra questi, meritano di essere ricordati in particolare i viaggi organizzati dalla RIV di Torino (1.600 persone), dalla “Dalmine” (700), e dalle aziende Pirelli, Montecatini, Olivetti, Ferrania, Piaggio, Face, Ferrero. Dopo il successo della RIV, una simile iniziativa fu proposta alla Fiat, che in tale occasione rispose: “La Fiat è troppo importante per aver bisogno d’altri!”. Ma il seme fruttificò, perchè poco dopo iniziarono i pellegrinaggi Fiat a Lourdes; in seguito tuttavia il movimento si affievolì per contrasti interni.
Le attività dei viaggi e pellegrinaggi si diffusero anche grazie alla tranquillità sociale, alle favorevoli condizioni economiche, nonchè alle facilitazioni per ottenere l’espatrio e la valuta estera. A risvegliare l’interesse per la Terra Santa contribuì il viaggio effettuato dal Pontefice Paolo VI, e per Lourdes ed altri santuari il racconto di quanti erano tornati entusiasti e spiritualmente soddisfatti.
L’anno 1958, centenario delle apparizioni di Lourdes, vide la consacrazione della nuova Basilica semi sotterranea dedicata a San Pio X, per opera del Card. Roncalli all’epoca Patriarca di Venezia, con grande affluenza di pellegrini. Risultò perfetta l’organizzazione e l’assistenza al pellegrinaggio salesiano a Lourdes effettuato alla fine di aprile 1958 con 1600 cooperatori; l’iniziativa venne ripetuta a fine giugno con oltre 1.000 partecipanti.
Sempre nel 1958 ebbe luogo il primo pellegrinaggio aereo, effettuato con un volo “charter” della KLM da Milano a Lourdes e ritorno; l’iniziativa si sviluppò via via che il pubblico prendeva dimestichezza con il nuovo e più comodo mezzo di trasporto.
In quella stessa estate fu organizzato il primo treno speciale da Trieste per Lourdes che raccolse, oltre a 700 sloveni, pellegrini provenienti non solo dalle provincie italiane, ma anche dalla Jugoslavia. I pellegrini si distinsero per la fede e il fervore religioso, oltre che per l’ordine e la compostezza; dopo oltre 20 anni di interruzione erano così ripresi i pellegrinaggi sloveni e croati ai santuari di Roma e di Loreto.
Nell’ottobre 1958, per iniziativa di S. E. Mons. Pintonello, Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia, venne effettuato il primo pellegrinaggio militare italiano a Lourdes. Per i 2.350 partecipanti, comprendenti nutrite rappresentanze di tutti i corpi del nostro esercito di terra, mare e aria, oltre alla Polizia, alla Finanza e alla Croce
Rossa, si resero necessari tre treni, che vennero denominati “Bianco”, Rosso” e “Verde”. La preparazione del pellegrinaggio e l’assistenza tecnica furono curate dall’IVET di Roma; negli anni successivi anche il contingente italiano fu inserito nel grande pellegrinaggio internazionale militare che si effettua tuttora ogni anno in primavera. La partecipazione italiana sarebbe poi giunta a comprendere fino a 3.750 partecipanti, come accadde in occasione del XXV pellegrinaggio militare internazionale del 1983, quando si resero necessari 4 treni e due aerei.
Nel settembre 1958, in occasione del centenario dell’Arma, ebbe inoltre luogo il caratteristico pellegrinaggio dei Bersaglieri a Lourdes. Oltre 500 militari fecero solennemente ingresso alla Grotta preceduti dalla fanfara, suscitando l’entusiasmo dei lourdesi, i quali per molti anni avrebbero chiesto :”Non vengono più les plumes?”.